Nei giorni scorsi, i carabinieri della Stazione di Ostuni, con il luogotenente Stefano Mastroddi, hanno incontrato 110 anziani presso il Santuario Nostra Signora di Fatima a Ostuni, al termine della funzione religiosa.
Nel corso dell’incontro è stato affrontato il tema della prevenzione delle truffe, focalizzando l’attenzione, in particolar modo, alle strategie di contrasto ai vari modus operandi dei malfattori. Gli anziani hanno partecipato con interesse all’incontro e hanno rivolto numerose domande e rappresentato alcuni loro dubbi.
L’Arma dei carabinieri da sempre promuove questo tipo di contributo culturale, coinvolgendo attivamente i cittadini, con i quali viene instaurato un concreto confronto, stimolandone la curiosità. L’incontro è inserito in una più ampia calendarizzazione di appuntamenti che vedono l’Arma dei Carabinieri apportare il suo contributo di vicinanza alle persone con l’obiettivo di prevenire determinati fenomeni criminali ed accrescere il senso di fiducia verso le Istituzioni.
Le truffe agli anziani rappresentano un fenomeno in forte crescita nel territorio nazionale, acuito dalle potenzialità della tecnologia e dalla fragilità delle persone più deboli, soprattutto se vivono sole o lontane dai figli. Recentemente, anche nella provincia di Brindisi, si sono verificate una serie di truffe commesse in danno degli anziani e delle fasce più deboli della popolazione. Finti appartenenti alle forze di polizia, falsi operatori di luce e gas ma soprattutto finti parenti in difficoltà, sono i ruoli ricoperti dai malfattori.
Una particolare forma di truffa è invece rappresentata dal c.d. “phishing”, realizzato sulla rete internet attraverso l’inganno degli utenti, che si concretizza principalmente mediante messaggi di posta elettronica ingannevoli o e-mail solo apparentemente provenienti da istituti finanziari (banche o società emittenti di carte di credito) o da siti web che richiedono l’accesso previa registrazione (web-mail, e-commerce ecc.).
Il messaggio invita, riferendo problemi di registrazione o di altra natura, a fornire i propri riservati dati di accesso al servizio. Solitamente nel messaggio, per rassicurare falsamente l’utente, è indicato un collegamento (link) che rimanda solo apparentemente al sito web dell’istituto di credito o del servizio a cui si è registrati. In realtà il sito a cui ci si collega è stato artatamente allestito identico a quello originale. Qualora l’utente inserisca i propri dati riservati, questi saranno nella disponibilità dei criminali.
È importante prestare la massima attenzione, rivolgendosi alle forze dell’ordine in caso di necessità, reale o presunta, non esitando a chiamare il 112. Il numero è gratuito, i carabinieri sempre pronti ad aiutarvi.
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