Nel congedarsi dalla carica ricoperta dall’ottobre 2020 fino al giorno delle dimissioni del sindaco Pasquale Nicolì, dice la sua l’ormai ex presidente del Consiglio comunale di Erchie Michele Iaia (avvocato penalista):
“Fortemente amareggiato per la grave vicenda giudiziaria che recentemente ha acceso i riflettori sulla comunità di Erchie, e che ha travolto, tra gli altri, il suo massimo rappresentante, confido nello scrupoloso lavoro della magistratura, certo che la giustizia sarà in grado di fare luce sulle condotte contestate agli interessati e auspico che gli stessi possano dimostrare la loro totale estraneità alle accuse mosse.
Come noto, sono stato sempre critico rispetto alle iniziative di questa amministrazione, prendendo sin da subito le dovute distanze da una azione amministrativa che non ho mai condiviso e dalla quale mi sono fermamente dissociato.
Tuttavia, il mio percorso politico, unitamente ad alcuni esponenti del gruppo “Erchie futura” sia pure con le inevitabili difficoltà, è stato estremamente stimolante, animato dalla caparbia volontà di cambiare in meglio le sorti della mia comunità.
La politica è servizio esclusivo della comunità, attenta ai bisogni dei cittadini ed ai valori di una società civile basata sul rispetto, sulla dignità e sulla lealtà.
La politica deve valorizzare le sue risorse, anche umane e professionali, con uno sguardo particolarmente attento all’ambiente e con la capacità di gettare le basi per costruire un mondo migliore per noi e per i nostri figli.
Ringrazio tutto il personale dell’ufficio di presidenza per il lavoro svolto per l’Ente, che mi ha coadiuvato e supportato in questi anni. Ringrazio tutti coloro i quali con il proprio voto, hanno creduto nelle mie capacità, apprezzando le mie qualità umane e professionali, e che mi hanno sostenuto, dandomi questa opportunità.
Ringrazio anche coloro che non sono stati in sintonia politica con il sottoscritto, poiché credo che il rispetto dell’opinione altrui, anche se diversa dalla propria, sia irrinunciabile espressione di democrazia.
Credo e spero di aver svolto il ruolo di presidente del consiglio in maniera corretta, scevra da condizionamenti da parte del sindaco, assessori e consiglieri. La mia unica preoccupazione è sempre stata quella di assicurare il regolare funzionamento delle riunioni assembleari nel pieno rigoroso ossequio delle regole democratiche, conformando il mio operato a criteri di trasparenza legalità ed imparzialità.
Questa l’essenza del mio mandato che lascio con fiducia nella continuità al prossimo presidente del consiglio“.