Cosa s’intende fare col servizio d’igiene urbana? È il nocciolo di un’interrogazione presentata dalla consigliera comunale di Francavilla Fontana Maria Passaro (Libera Francavilla – La città di tutti) per comprendere se prima o poi si procederà con un nuovo bando che ponga fine a un affidamento in proroga – quello a Monteco-Cogeir – che dura ormai da sei anni.
“La gestione dei rifiuti e la pulizia della città sono al centro della nostra attenzione – dichiara Passaro, già candidata sindaca – considerato che al momento il colmo è non poter richiedere neanche un bidoncino per la raccolta porta a porta…”
Secondo la consigliera ed ex vice sindaca – ai tempi del primo mandato del sindaco Antonello Denuzzo – il servizio è ormai obsoleto rispetto alle esigenze della Città degli Imperiali. Il contratto d’appalto decennale, infatti, scadde il 31 dicembre 2018.
“Pertanto, abbiamo interrogato l’Amministrazione su cosa stia accadendo e cosa intenda fare all’interno del consorzio Aro affinché venga bandita la nuova gara per la gestione rifiuti e pulizia urbana. Considerando che, trascorsi 16 anni dall’affidamento del servizio alla Monteco Cogeir, i mezzi della ditta non sono più idonei a garantire la pulizia della città, nonostante si continui a pagare nel canone l’ammortamento dei mezzi. Attendiamo risposte da parte del Sindaco nel prossimo consiglio comunale del 16 febbraio 2024.
La curiosità di Passaro e dei suoi è stata stuzzicata da una determina dirigenziale con l’impegno di spesa per il canone da versare per il servizio da inizio gennaio a fine aprile, determina cui sicuramente ne seguiranno altre qualora non si bandisca la gara per il nuovo affidamento. Il servizio potrebbe anche essere gestito ancora da Monteco, se partecipasse al bando e presentasse la migliore offerta, ma seguendo indicazioni differenti rispetto al passato.
D’altra parte, l’Ambito di raccolta ottimale Brindisi 1 Ovest, di cui fa parte Francavilla Fontana, il primo gennaio 2019 optò per una proroga tecnica – nelle more delle procedure che avrebbero portato a bandire per l’appunto una nuova gara – “agli stessi patti e condizioni del contratto in essere, senza che l’appaltatore possa pretendere, in aggiunta al canone vigente, al termine del periodo contrattuale e secondo eventuali aggiornamenti Istat, indennizzo alcuno per l’uso, la manutenzione e/o la sostituzione dei mezzi strumentali in dotazione”.
In realtà, un bando fu pubblicato il 24 luglio 2019 e vi partecipò una sola impresa: Monteco, che però fu esclusa in data 12 maggio 2020. Così si procedette ancora con una proroga tecnica per un servizio pubblico essenziale in favore della stessa Monteco, che continua a operare sulla base di quanto pattuito il 18 dicembre 2018. Osserva Passaro come la proroga tecnica sia circoscritta a ipotesi eccezionali, in cui sussistano oggettivi e insuperabili ritardi nella conclusione della procedura di gara, debba avere durata commisurata al tempo strettamente necessario a giungere alla conclusione della gara, debba essere giustificata dall’impossibilità d’interrompere la prestazione per non arrecare pericolo a persone, animali o cose, all’igiene pubblica e dal non arrecare grave danno all’interesse pubblico.
Di qui l’iniziativa di chiedere lumi al sindaco e all’amministrazione sullo stato dell’arte per quanto concerne la gara. Inoltre, si chiede se – tenuto conto delle variazioni del canone e degli aumenti imposti dagli indici Istat – si sia provveduto a detrarre dal canone gli ammortamenti, considerato che i beni strumentali di Monteco risultano ammortizzati nei precedenti dieci anni di gestione e sono ormai poco efficienti rispetto a 16 anni fa.
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