Sono stati sospesi ex legge Severino dalla prefetta di Brindisi Savina La Iacona il sindaco di Erchie Pasquale Nicolì e gli assessori Vito Oronzo Bernardi e Pamela Melechì. I primi due sono stati sottoposti ai domiciliari, mentre la terza al divieto di dimora.
Le veci del sindaco le fa per ora il suo vice Giuseppe Polito, come avvenne nel 2017 a Chiara Saracino a seguito dell’arresto dell’allora primo cittadino Giuseppe Margheriti. Se qualcuno fra i tre amministratori indagati dovesse decidere di dimettersi, molto probabilmente sarebbero revocate le misure a loro carico, ma per il momento nulla trapela in tal senso.
Nel caso Nicolì decidesse di dimettersi, il Comune sarebbe commissariato fino a nuove elezioni. Nel frattempo, si può andare avanti a ranghi ridotti. I due consiglieri di maggioranza mancanti all’appello, e cioè i due assessori, sarebbero quantomeno temporaneamente sostituiti dai primi dei non eletti e dunque le assise potrebbero continuare a deliberare.
Va da sé di come il “terremoto” giudiziario di ieri, quando i carabinieri della locale Stazione e i loro colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana hanno eseguito le misure cautelari, rappresenti in paese l’argomento all’ordine del giorno.
L’arresto di Margheriti nel maggio 2017 si sviluppò nella sua scarcerazione a ottobre per decorrenza dei termine e infine nella prescrizione dei reati a lui contestati (in primis, la corruzione). Con lui fu arrestato anche l’ex suo vice, Domenico Margheriti, che si dimise subito da consigliere comunale di opposizione e tornò in libertà.