Di seguito una nota di Euprepio Curto (Fi), già senatore, consigliere regionale, provinciale e comunale:
Dopo la non edificante vicenda delle progressioni verticali – vicenda, tutt’altro che chiusa, e chi lo pensa, a breve si renderà conto del contrario – la locale “Politica del Cambiamento” ha inanellato un’altra perla. Meglio: due!
Trattasi di due Determinazioni dirigenziali in virtù delle quali sono state attribuite “specifiche responsabilità” con decorrenza molto ampiamente retroattiva.
Determina in clamoroso contrasto non solo con i principi generali a cui dovrebbe far riferimento una Pubblica Amministrazione, ma anche, e soprattutto, con quanto dettato da ARAN, secondo la quale gli atti di attribuzione di “specifiche responsabilità” devono risultare da un preventivo atto formale di conferimento, con assoluto divieto di far retroagire tali attribuzioni.
Ad essere più precisi, va aggiunto pure che vi è stato chi ha tentato maldestramente di mettere una toppa alla questione. Sicché, come è ben nota, in alcune circostanze la toppa riesce addirittura peggiore del buco.
Cosicché di fronte a chi si è espresso candidamente asserendo che fino a quando l’Ente non mette mano al portafoglio (ossia fino a quando l’Ente non liquida la relativa indennità) non vi è reato, mi permetto di chiedere a me stesso, altrettanto candidamente, a quale funzione obbediscano dette determine.
Il dubbio, non tanto amletico, è che abbiano la funzione di costituire titolo per avanzamenti di carriera, altrimenti non conseguibili secondo legge. Sicché su questo delicatissimo e attualissimo tema, la toppa – come si diceva – è diventata peggiore del buco, anche a causa del silenzio della politica, silenzio non casuale ma molto consapevole di ciò che accade nelle stanze dirigenziali di Palazzo di città.
Eh sì, perché dovrebbe essere ormai noto ai colti e agli incliti che tra il Governo cittadino e gran parte della Dirigenza che opera in Palazzo Imperiali è stato stretto un “Patto di non belligeranza” in cui ognuno persegue i suoi scopi senza metter naso nelle competenze altrui, ovviamente a ragione di reciprocità.
Onde si assiste, soprattutto in alcuni settori, a veri e propri tourbillon in virtù dei quali chi sia assetato di posizioni apicali (o giù di lì…) deve avere solo la pazienza di attendere e arriverà il suo turno, a costo che i colonnelli si ritrovino ad essere in numero addirittura superiore a quello dei caporali.
Tornando al tema delle Determine di attribuzione di “specifiche responsabilità”. Sono contrarie alla legge, e pertanto mi auguro che siano tempestivamente revocate.
Nelle more, trasmetterò gli atti di pertinenza sia alla Corte dei Conti che alla Funzione Pubblica