Il sindaco Saccomanno ha ritirato le dimissioni mischiando le carte in Giunta

Dopo essersi dimesso un po’ a sorpresa lo scorso 29 dicembre prima che cominciasse una seduta del Consiglio comunale, ieri (3 gennaio 2024) il sindaco di Torre Santa Susanna Michele Saccomanno, al secondo mandato consecutivo, ha fatto un passo indietro ed è tornato al suo posto. Ha quindi anche redistribuito le deleghe della sua Giunta: tra i nuovi assessori manca Serena Missere. L’ex senatore, oggi in Fratelli d’Italia, non ha fornito granché spiegazioni né circa le sue ragioni di mollare temporaneamente né, tantomeno, circa le sue ragioni di ripensarci.
Per quanto concerne la defenestrazione di Missere, nel decreto di revoca si può leggere di una scelta dettata da “necessità afferenti ai rapporti politici interni alla maggioranza e dal venir meno del rapporto di fiducia sindaco-assessore”.

Ed ecco dunque com’è composta oggi la Giunta: Nico Tieni è vice sindaco con deleghe a Sport e gestione degli impianti sportivi, Politiche giovanili, Attività produttive (commercio, agricoltura, industria), Fiere. Marcella Di Gaetano si occuperà di Lavori pubblici (non il Pnrr), Randagismo, Servizi demografici. Per Giuseppe Gallù, Bilancio, Urbanistica, Cimitero, Ambiente ed ecologia, Gestione dei rifiuti, Rappresentanza Aro Bri/1, Pug, Viabilità, Edilizia residenziale pubblica, Decoro urbano, Contenzioso, Gestione del patrimonio. Per Lucrezia Morleo, Servizi sociali e sanità, Rappresentanza Consorzio Ats Br/4, Cappellaio matto, Sprar, Centri estivi (in collaborazione con l’assessorato all’Istruzione), Economato, Tributi, Politiche per l’equità fiscale, Turismo. Per Martino Salvatore Pinto, Istruzione (Sezione primavera, scuole dell’infanzia, elementari, medie inferiori), campi estivi (in collaborazione con assessorato servizi sociali), Personale, Gestione servizi ausiliari del l’ente, Polizia Municipale, Igiene urbana, Parchi pubblici. 

Saccomanno ha confermato la sua mossa di non dire più di tanto e in una breve nota ha semplicemente riferito di aver ritenuto sussistenti le condizioni per non tradire il mandato elettorale attraverso accorgimenti che potessero consentire alla sua amministrazione di operare con maggiori speditezza, fiducia, trasparenza e legalità.

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