Di seguito una nota da parte dell’ex senatore Euprepio Curto:
La Deliberazione 320/2023 assunta dalla Giunta comunale di Francavilla Fontana ha disegnato il nuovo Piano Integrato di Attività e Organizzazione prevedendo cinque progressioni verticali.
Di queste, due sono state perviste per l’Area dei Lavori Pubblici, due per l’Area Vigilanza, mentre la quinta progressione è stata prevista per l’Area Amministrativa….
Un nuovo Piano (PIAO) che nelle intenzioni del Legislatore avrebbe dovuto svolgere la funzione di esaltare la professionalità del personale dipendente – tant’è che la definizione che ne dà il DL 80/2021 testualmente recita “Misure per la valorizzazione del personale e per il riconoscimento del merito! – e che invece – come si dimostrerà – è stata arbitrariamente stravolta e distorta soprattutto da quella parte della Giunta Denuzzo che pomposamente qualche anno fa si era presentata in nome della Politica del Cambiamento!
Qualche dettaglio per dimostrare la fondatezza di tale tesi.
La normativa prevede che prima ancora che siano individuate le aree oggetto di progressione verticale, il Dirigente all’uopo preposto debba dar luogo ad una duplice istruttoria: una di natura verificatoria dello stato delle Aree, al fine di individuarne lo stato, le esigenze, le opportunità, e le stesse criticità, nonché la sussistenza delle precondizioni necessarie per la valorizzazione del personale e per il riconoscimento del merito.
Quindi, assolta questa preliminare, ma assolutamente necessaria fase, proseguire dando luogo ad una previsione finanziaria del numero i progressioni verticali ipotizzate, al fine di verificarne la effettiva sostenibilità.
Ne consegue che la relazione accompagnatoria alla Deliberazione avrebbe dovuto porre in evidenza in quali aree, e in che numero di unità, sarebbe stato giustificato il ricorso alla progressione verticale, e perché. Nonché la relativa sostenibilità finanziaria. Sicché, nel caso in cui i fondi si fossero rivelati insufficienti, sarebbe spettato al Dirigente e non alla Politica (Bassanini docet), indicare quali Aree far rientrare in dette progressioni verticali, e quali escludere.
Ebbene, a Palazzo Imperiali tutto ciò non è accaduto! Sicché su cinque Aree, tre rientrano effettivamente nel Piano previsionale, (due, addirittura, in abundantiam); per una (l’Urbanistica) non si è posto il problema in quanto è prevista in virtù dello scorrimento da altra graduatoria l’assunzione di due figure D; sicché l’unica Area ad essere esclusa è stata, chissà perché, l’Area dei Servizi Finanziari.
Una stranezza di non poco conto, se si considera l’importanza dell’Area, la sua influenza sulla macchina amministrativa, l’accertata sostenibilità economica di una ulteriore progressione verticale.
E tutto ciò nonostante sarebbe stato sempre possibile ridurre la previsione numerica di altre Aree: una fra tutte, l’Area Vigilanza che pare ormai il pascolo dove più agevolmente si può pascere, e dove, in qualsiasi caso, una progressione verticale era stata già espletata lo scorso anno, non senza qualche interrogativo, e senza tener conto che più che di funzionari di elevata qualificazione (sic!) il Corpo della Polizia municipale abbisogna di agenti.
Cosicché, l’occasione delle progressioni verticali è propizia anche per chiedere che fine abbia fatto quel concorso fantasma da tempo bandito e mai espletato, per cui, per ben che vada, i giovani francavillesi che vi aspiravano dovranno accontentarsi di vedere assumere agenti della Polizia locale provenienti da altri comuni: da Brindisi, per esempio! O da Massafra, senza esempio!
Anomalie procedurali, quindi, ma anche altro. Molto altro! Perché della Deliberazione incriminata (non è un lapsus) non solo si conoscono le Aree, si conoscono anche i “verticalmente progrediti”. Ossia, se ne conoscono i nomi. Ma anche i cognomi!
A questo punto, la critica nei confronti di una Deliberazione che ha fatto strame dei principi di trasparenza e imparzialità, parrebbe conclusa, se non fosse che alla già nauseabonda vicenda va aggiunto un particolare ancora più grave, sicuramente meritevole dell’attenzione di chi istituzionalmente è preposto a vigilare sulla legalità.
Una figura di progressione verticale all’Area Finanziaria pare non sarebbe mai stata prevista in quanto dalla Giunta, a mò di novello Don Rodrigo, sarebbe emerso un “orientamento”. E cioè che “la progressione verticale all’Area Finanziaria non deve essere fatta né oggi né mai”, in quanto in tal caso si sarebbero aperte opportunità per una dipendente la quale si sarebbe macchiata del gravissimo reato di avere consumato l’insano oltraggio di avere candidato la propria figliola nella lista di Forza Italia, proprio di Forza Italia, ossia il partito dell’Innominato.
Una sorta di diniego preventivo corredato dal silenzio imbarazzato e imbarazzato del Don Abbondio di turno, da cui emerge una condotta amministrativa di una gravità inaudita sotto l’aspetto etico e morale, ma anche sotto altri più delicati profili.
E tutto ciò perché quando le condotte di un gruppo che in un determinato momento storico gestisce la Cosa pubblica sono caratterizzate da un evidente potere d’intimidazione, non fisica, ovviamente, ma politica; quando, utilizzando tale potere intimidatorio si giunge addirittura all’insano obiettivo di nuocere a chi ha inteso – direttamente o indirettamente – esercitare liberamente il proprio diritto a scegliere l’area politica di riferimento. Quando, addirittura, tale censurabilissima condotta, non solo viene posta in essere senza pudore, ma addirittura viene esibita ed ostentata. Ebbene, quando ciò avviene, e anche al di là di quale possa essere l’effettivo esito della denuncia, essa denuncia va fatta pubblicamente e senza timori. Ed è quello che personalmente faccio con questa nota, nonostante un maldestro tentativo di correggere in corsa la sconcertante delibera, tentativo che, più che dirimere i dubbi, li ha punto per punto confermati.