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Omicidio Stasi, Cassazione respinge ricorso: ordinanza del Riesame valida, resta in carcere uno dei presunti killer

Niente da fare: Christian Candita, 21 anni di Francavilla Fontana, uno dei presunti omicidi del 19enne Paolo Stasi, resta in carcere. Dopo il Tribunale del Riesame, anche la Cassazione si è espressa in tal senso. Il ricorso presentato dall’avvocato di Candita, Michele Fino, finalizzato all’annullamento per questioni tecniche dell’ordinanza del Riesame, è stato dichiarato ammissibile ma rigettato. Perciò, Candita resta recluso nel penitenziario di Brindisi al pari del suo presunto complice, il 18enne Luigi Borracino (minorenne all’epoca del delitto).

Secondo la pubblica accusa, corroborata dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontane e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Brindisi, intorno alle 17.30 del 9 novembre 2022, Candita e Borracino hanno raggiunto casa di Stasi e uno dei due (Borracino, come da lui stesso confessato, assistito dal suo legale Maurizio Campanino) gli ha sparato a bruciapelo da distanza ravvicinata due colpi di revolver dal piccolo calibro.

L’omicidio sarebbe scaturito da un debito di droga di circa 5mila euro contratto dallo stesso Stasi e da sua madre, indagata a sua volta per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sono interessate al caso due Procure, quella ordinaria di Brindisi e quella per i minori di Lecce (quest’ultima per Borracino, che non era ancora 18enne e avrebbe compiuto la maggiore età pochi giorni dopo il fatto di sangue). Le investigazioni dei carabinieri portarono a scoprire un presunto giro di droga nel quale Borracino, Candita, Stasi e altri sei indagati sarebbero stati coinvolti.

L’udienza preliminare, dopo il rinvio di ieri, è stata fissata per domani, giovedì 16 novembre.

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