Gli imprenditori di “Rete Imprese” guardano con interesse a Francavilla per nuovi insediamenti, ma l’amministrazione deve dar loro i giusti strumenti

Il presidente della Rete Imprese Villa Franca, dr. Francesco Fullone, scrive:

Abbiamo appreso delle ulteriori felici iniziative di promozione culturale del territorio da parte dell’Amministrazione di Francavilla Fontana. Siamo lieti di sapere che l’Amministrazione è attenta a quelle che sono le necessità ludiche, divertentistiche, artistiche, sportive, di miglioramento della viabilità, ecc. per la nostra gente.

Tutto questo, però, non è abbastanza se i nostri giovani, considerati “patrimonio dell’umanita’”, ai quali eèdemandato il nostro futuro, non avranno i mezzi di sostentamento per poter raggiungere quel benessere che ogni individuo spera. I momenti divertentistici, sportivi, culturali, ecc. passeranno in secondo piano. Senza una sufficiente autonomia economica sappiamo che non si può avere una vita serena per sé e per i propri figli.

Premesso tutto ciò, in considerazione del fatto che in tanti parlano, politici  in particolare, spesso per atteggiarsi o per mettersi a posto con la propria coscienza, del primo articolo della Costituzione Italiana: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, a tale proposito vorrei dire che – come è noto – chi dà lavoro è l’imprenditore; sia se parliamo di produzione, di commercio o di servizi.

La disoccupazione in Italia, ed al Sud in particolare, è molto elevata. Francavilla non fa eccezione. Solo che a Francavilla vi è una potenzialità di oltre 2000 posti di lavoro che potrebbero nascere, se solo l’Amministrazione si “svegliasse” da un torpore (a mio avviso), che sembra stia tardando nel prosieguo di quanto iniziato con la precedente Amministrazione.

Infatti, in armonia con la prima Amministrazione Denuzzo, grazie anche agli insistenti solleciti della Rete e alla collaborazione viva con i nostri tecnici di alta professionalità, dopo cinquant’anni, si giunse finalmente all’approvazione della prima variante, per far sì che la Zona Industriale  potesse completare il suo sviluppo e permettere a decine di aziende di insediarsi, iniziando a produrre reddito, occupazione e benessere per il nostro territorio.

Subito dopo fu promesso di intervenire velocemente con la “Variante Strutturale” che avrebbe permesso alla Rete ed all’Amministrazione di richiedere al Ministero competente il denaro necessario per aprire i varchi ai numerosi nuovi lotti, compresi quelli di proprietà comunale. A tale proposito, l’Amministrazione si affrettò ad impegnare 250000 euro sul bilancio comunale per la progettazione di quanto sopra specificato, ma ad oggi, dopo tanti mesi, tutto langue. Il Ministro per il Sud, on. Fitto, ancora attende il progetto per poter stanziare  le necessarie somme.

Considerato che Francavilla, con la ZES (Zona Economica Speciale), non detiene più il privilegio di essere l’unica sul territorio, gli operatori che hanno deciso di insediarsi su Francavilla, nonostante l’inflazione ed il difficile periodo storico che stiamo vivendo, potrebbero più facilmente scegliere un altro sito se l’Amministrazione dovesse continuare a perdere tempo prezioso per completare la Variante Strutturale di che trattasi. I nostri tecnici hanno offerto ancora una volta il loro prezioso contributo, già concordato nell’ultimo incontro, ma ancora non hanno ricevuto alcun segnale dall’Amministrazione.

Tornando al 1^ articolo della Costituzione Italiana, in pochi – forse – ricordano la seconda parte dell’articolo: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Ciò vuol dire che i politici sono i rappresentanti del popolo, ma devono operare per il benessere del popolo. Tutto ciò è un obbligo non solo morale, ma anche costituzionale.

Termino con un appello ai nostri politici: Trovate la cosiddetta “quadra” per completare l’area industriale di Francavilla, così come è avvenuto con la precedente tornata amministrativa. Senza lavoro, i giovani e gli anziani non potranno programmare una società migliore; tutto sarà più difficile se lo scopo sarà solo la sopravvivenza. Il lavoro aiuta i giovani a non scegliere strade sbagliate, rimangono positivi nell’affrontare la vita e possono pensare per un migliore futuro per sé e per l’intera società.

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