Droga, molta droga, dall’estero alla Puglia grazie a una presunta articolata organizzazione, sulla quale ha indagato per mesi e mesi la guardia di finanza del Comando provinciale di Bari, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Sono finite agli arresti 15 persone, quattro delle quali del Brindisino e in particolare di Fasano, e un’altra è indagata a piede libero. L’indagine partì da un maxi sequestro di droga e soldi presso un casello autostradale in Francia: 75 chili di cocaina pura al 97 per cento e 865mila euro in contanti. Quel 26 ottobre 2019, erano nascosti in un autoarticolato con alla guida il 48enne Massimo Duca, residente a Torre Canne di Fasano, che fu arrestato.
Fu il “la” ai successivi controlli dei finanzieri italiani, che hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Bari, nei confronti di: Riccardo Campanale (62 anni, di Andria); Klisman Curraj (31 anni, nato in Albania e residente a Molfetta); Corrado D’Agostino (47 anni, di Molfetta); Maurizio D’Azzeo (50 anni, di Bisceglie); Massimo Duca (48 anni, nato a Messina e residente a Torre Canne); Dorian Dushkaj (33 anni, nato in Albania e residente a Cesano Maderno); Riccardo Falcetta (38 anni, di Andria); Massimiliano Galasso (48 anni, nato a Martina Franca e residente a Fasano); Francesco Lopetuso (27 anni, nato a Foggia e residente ad Andria); Josè Ramon Marrecuos Fernandez (30 anni, spagnolo); Vito Patruno (64 anni, nato ad Andria e residente a Trani); Leonardo Salerno (38 anni, di Fasano); Vito Onofrio Salerno (60 anni, nato a Monopoli e residente a Fasano); Michele Sgaramella (43 anni, di Andria); Savino Sgaramella (73 anni, di Andria). Risulta indagato anche V.S. (42 anni, nato a Bari e residente a Putignano).
Le accuse sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, reati specifici in materia di droga, riciclaggio e in due casi detenzione di armi per un totale di 15 capi d’imputazione.
Cocaina, hashish e marijuana era diretta ad Andria e nel Fasanese dopo l’approvvigionamento in Spagna e in Calabria perlopiù a bordo di camion con doppiofondo. Il capo dell’organizzazione sarebbe stato Campanale, Duca l’addetto ai camion, Galasso incaricato a cessioni, bonifiche e reperimento di telefoni criptati, i Salerno padre e figlio occupati in approvvigionamento e smercio. Contestazioni ovviamente tutte da dimostrare.