Un 19enne residente in un comune della provincia di Brindisi, studente presso l’Università del Salento, è stato iscritto nel registro degli indagati in relazione al suicidio nei giorni scorsi della studentessa 21enne francese Juliet Tronet, in Erasmus a Lecce dal mese di settembre. Le ipotesi di reato sono violenza di sessuale e istigazione al suicidio, ipotesi tutte da dimostrare.
L’unico indagato è difeso dall’avvocato Aldo Gianfreda. Il corpo esanime della giovane donna è stato scoperto nella serata di domenica scorsa, 22 ottobre, nella sua stanza di un appartamento in via Pappacoda al rione San Pio del capoluogo salentino: si era impiccata con un laccio legato all’anta dell’armadio.
Su un diario, la lettera d’addio alla famiglia; poco più in là, un documento ospedaliero. Il 19 ottobre, si era recata in ospedale dicendo di aver subito abusi sessuali ed era stata dimessa con un referto che confermava questa affermazione ma che consigliava esami più approfonditi. Intanto, ieri sono arrivati a Lecce i genitori della 21enne.
Si occupa del caso la Procura di Lecce con la sostituta Rosaria Petrolo e il procuratore Leonardo Leone De Castris, coordinando la Squadra mobile.
Si acquisiscono informazioni da amici e conoscenti, si setacciano diario e smarphone. Le ipotesi sulle quali s’indaga sono, per l’appunto, ipotesi e l’iscrizione di una persona nel registro degli indagati è un atto dovuto a sua tutela, così che possa cominciare a difendersi sin da queste prime battute del procedimento.
Oggi è stata effettuata l’autopsia, eseguita dal medico legale Alberto Tortorella, e non sono emersi segni di colluttazione; alle 19, sempre oggi, una messa in suffragio di Juliet nel Duomo di Lecce, su iniziativa di un gruppo di studentesse e studenti dell’Unisalento ma “chi vorrà assistere alla cerimonia è invitato a rispettare il silenzio richiesto dalla famiglia e dall’ateneo. In chiesa non sarà consentito l’uso di telecamere o di altri dispositivi per la realizzazione di foto e video”.