C’è un sospettato nell’indagine avviata a seguito della morte di Juliet Tronet, studentessa francese da settembre in Erasmus a Lecce, suicidatasi tra sabato 21 e domenica 22 ottobre in via Pappacoda nel capoluogo salentino. Si tratterebbe di un coetaneo della giovane, originario della provincia di Brindisi e a propria volta studente all’Università del Salento.
Juliet è stata trovata senza vita nella sua stanza da un coinquilino, appesa all’anta di un armadio. Nella camera, assegnatale dallo stesso ateneo, sono stati trovati una lettera d’addio alla famiglia e un referto del pronto soccorso datato 19 ottobre, nel quale sono certificati degli abusi sessuali nei suoi confronti.
Violenza mai denunciata che a quanto pare la 21enne aveva però confidato ad alcuni amici: sia dall’ospedale che dai confidenti aveva ricevuto il consiglio di denunciare, ma evidentemente non se l’è sentita e ha preferito farla finita. Nella lettera di dimissioni del pronto soccorso del Vito Fazzi anche il consiglio di rivolgersi e farsi seguire da uno psicologo, ma anche in questo caso nulla da fare.
Non ci sono al momento persone iscritte nel registro degli indagati e si continua a cercare di approfondire quanto accaduto nei giorni precedenti il suicidio tramite l’esame del diario e dello smartphone della studentessa. Si sospetterebbe la responsabilità di collega di Juliet, sul quale si concentrano le attenzioni degli investigatori.