Esposto anonimo in Comune, era tutto vero: “tesoretto” da 200mila euro: avviato il recupero crediti, alcuni dei quali abbastanza datati

Se riuscirà a riscuotere tutti quei crediti, l’amministrazione di Oria, guidata dal sindaco Cosimo Ferretti, potrebbe ritrovarsi a bilancio una sorta di tesoretto: 200mia euro circa, dovuti anche da diversi dipendenti comunali.

Nelle scorse settimane, un esposto anonimo è giunto a palazzo di città per mettere al corrente quanti non ne fossero a conoscenza che il Comune avrebbe dovuto e tuttora dovrebbe incassare una cospicua somma a titolo di residui attivi – così si chiamano in gergo tecnico – finora non riscossi.

Crediti e debiti, a seconda del punto da cui li si osservi, dovuti ma mai corrisposti (o pretesi) relativi a tributi locali e pronunce giudiziarie favorevoli all’ente. Gli esposti anonimi in genere lasciano il tempo che trovano proprio a causa della mancata sottoscrizione e assunzione di responsabilità di chi li presenta, ma in questo caso i successivi accertamenti hanno dimostrato come l’autore o gli autori del documento fosse decisamente bene informato.

Gli uffici competenti hanno infatti rispolverato dai conti comunali situazioni di credito esigibile che parevano quasi sopite nel tempo e che – si è scoperto – riguardano in qualità di debitori anche svariati dipendenti del municipio, oltre che comuni cittadini.

A titolo di esempio: dopo una lunga “saga” legale cominciata nientemeno che nel 1989, uno degli odierni debitori fu condannato nel 2010 dalla Corte d’Appello di Lecce a corrispondere al Comune quasi 27mila euro a titolo di restituzioni e rimborso spese. Nel 2018 – ai tempi della gestione commissariale transitoria prima delle elezioni che nel 2018 avrebbe vinto Maria Lucia Carone – propose e ottenne un piano di rientro spalmato in 36 rate, che poi non potè onorare a causa di sopravvenute ragioni di ordine familiare.

Ora un nuovo accordo da lui proposto e ottenuto prevede un acconto di circa 10mila euro – già versato – e poi rate mensili fino a circa 28.300 euro, compresi gli interessi, fino al 2027. Ci sono poi crediti e debiti nettamente inferiori, nell’ordine anche dei mille euro che quindi entreranno nelle casse comunali nel giro di pochi mesi.

Si tratta in ogni caso di cifre non certo dimenticate del tutto, ma in qualche modo rimaste in soffitta e che oggi – non si sa quanto per merito di quell’esposto anonimo o di ricerche effettuate a prescindere dagli uffici – Il Comune intende finalmente incassare. Somme che – così come i piani di rientro soggettivi – saranno inserite nei vari documenti economico-finanziari annuali e pluriennali di cui l’ente secondo normativa è tenuto a dotarsi di esercizio in esercizio.

Una sorta di tesoretto ereditato dal passato, si diceva, che l’attuale amministrazione potrebbe impiegare per il parziale raggiungimento degli scopi programmatici presentati ai cittadini soltanto qualche mese fa in occasione di una campagna elettorale che ha riportato Ferretti per la terza volta sulla poltrona di primo cittadino di Oria.

Di questi tempi, d’altro canto, poter contare su 200mila euro in più non è cosa da poco. Sempre a patto che quei soldi effettivamente – e non solo sulla carta – vadano a rimpinguare i “forzieri” comunali. Resta per ora sospeso un quesito: di chi furono e sono state le responsabilità del ritardo nel recupero crediti? Probabile che se ne discuta nelle sedi opportune. 

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