È stata celebrata lunedì mattina la prima udienza predibattimentale del processo per truffa a carico del titolare di un’impresa d’infissi con sede a Francavilla Fontana. Il giudice monocratico del Tribunale di Brindisi ha ammesso la costituzione di parte civile di quattro delle otto persone offese, tutelate tra gli altri dall’avvocato Fabio Zecchino del Foro di Brindisi.
Gli artifici e raggiri, finalizzati a ottenere un ingiusto profitto, sarebbero consistiti nel promettere uno sconto in fattura pari al 50 percento per l’acquisto di porte e finestre, incassare la metà del totale e infine sparire senza procedere né alla fornitura dei materiali né alla loro posa in opera.
Diversi tra i clienti della nota società, dopo aver compreso l’antifona, sporsero denunce-querele presso gli uffici della guardia di finanza. Un esempio su tutti, cui se ne aggiungono altri: in data 13 aprile 2021, un cittadino francavillese di 59 anni sottoscrisse un contratto per quasi 4mila euro e – su richiesta del titolare dell’impresa d’infissi – pagò subito la metà dell’importo.
“Il titolare della (…) prometteva al querelante, verbalmente, di provvedere alle forniture e alla posa in opera non prima di tre mesi dal pagamento del predetto bonifico”, scrisse l’avvocato Zecchino nell’atto di denuncia- querela in nome e per conto di uno dei suoi assistiti. Si chiese anche il legale: “Chissà perché proprio tre mesi. Forse mai per far decorrere i termini di legge per la presentazione della querela?”.
Il querelante attese la decorrenza del mese di luglio per poi sollecitare in più occasioni l’intervento da lui richiesto. Un’attesa rivelatasi però assolutamente vana: niente porte, niente finestre, nessuna restituzione dell’anticipo.
“Dal mese di agosto 2021 – si legge in denuncia, confluita negli atti insieme con le altre – il sottoscritto ha più volte contattato sulla utenza mobile (…) il querelato ricevendo assicurazioni che sarebbe stato installato il tutto, salvo poi addirittura staccare (disabilitare) l’utenza predetta che allo stato risulta inesistente. Sta di fatto che in data 26 ottobre 2021 con l’ultimo sollecito verbale/personale del signor (…) che incontrava per strada, il signor (…) si rifiutava categoricamente sia di restituire la somma, ma anche di provvedere all’esecuzione del contratto, accampando motivazioni incomprensibili e dicendo che non aveva nulla da perdere”.
Seguirono un ultimo invito formale ad adempiere, la messa in mora e infine la denuncia. Non l’unico caso che interessò il medesimo fornitore, tant’è vero che la Procura – sulla scorta delle investigazioni delle fiamme gialle – aprì un fascicolo per truffa, con il caso ora sfociato a processo. L’avvocato Zecchino ritiene ci si trovi di fronte a comportamenti del tutto difformi dal rispetto del diritto dei consumatori, derivati da una falsa promessa di poter garantire uno sconto in fattura del 50 percento, con incasso della metà sulla metà e successiva repentina sparizione.