Asl Brindisi e Policlinico Sant’Orsola di Bologna: due trapianti di rene in una settimana

Lo scorso settembre nel giro di sei giorni, il 22 e il 28 del mese, l’équipe dedicata alla gestione della lista trapianto di rene, formata dai nefrologi Massimo di Tullio e Lucia Argentiero e dall’infermiera Graziana d’Amone, ha visto concretizzarsi due trapianti di rene di propri pazienti emodializzati. L’équipe fa parte della Struttura complessa di Nefrologia dell’Asl Brindisi diretta dal dottor Luigi Vernaglione.

“Gli interventi – dice Vernaglione – sono stati eseguiti nel Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Con la usuale determinazione i componenti dell’équipe hanno coordinato l’azione di un gruppo multidisciplinare di specialisti aziendali per l’esecuzione dei diversi esami clinico-laboratoristici e strumentali necessari per l’inserimento dei pazienti in lista d’attesa per trapianto, fornendo anche supporto psicologico e umano”.

Di Tullio sottolinea che “il primo trapianto ha interessato un uomo di 48 anni la cui precarietà della condizione vascolare nonché le numerose infezioni complicanti il quadro clinico rendevano estremamente difficoltosa sia la gestione emodialitica che il mantenimento in lista attiva di trapianto. L’inserimento nella lista urgente e la tempestiva chiamata da parte del Centro Trapianti completavano un iter coronato da successo”.

Il secondo trapianto, da donatore vivente, ha riguardato una ragazza di 29 anni. 

“La sua presa in carico da parte della équipe – spiega Lucia Argentiero – era iniziata a giugno, contestualmente allo studio della sua mamma la quale, tuttavia, al termine delle indagini non era risultata compatibile. Senza far perdere alcuna speranza alla paziente, si provvedeva a verificare anche la compatibilità del papà, che risultava idoneo circa 15 giorni dopo l’inizio degli accertamenti multidisciplinari. Contattato quindi il centro Trapianti di Bologna si organizzava il trasferimento per realizzare il trapianto padre-figlia. Sono storie di buona sanità multidisciplinare e di amore a lieto fine: in una settimana è stata ridata nuova vita a due pazienti”. 

UFFICIO STAMPA ASL BRINDISI

Immagine di Freepik

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