Di seguito la testimonianza di una nostra lettrice, salva grazie alla professionalità e alle cure del reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Perrino di Brindisi:
Il 24 luglio 2023 è stato il giorno in cui aver incontrato l’equipè dell’ospedale “Perrino” di Brindisi è risultato decisivo per salvare la vita non solo mia, ma anche di mio figlio Cosimo. Di quel giorno ricordo nitidamente la gioia iniziale che provai lasciando la mia casa per avviarmi verso l’ospedale. Quando salutai i miei due figli più piccoli Gabriele e Chiara, mentre in me vi era la certezza che presto avrei stretto fra le braccia il mio terzogenito. Ero sicura di non aver nessun motivo per preoccuparmi. Invece una volta raggiunto l’ospedale le cose cambiarono.
Infatti durante i controlli, come da procedura, fu chiaro che il feto era in sofferenza. Quello che provai fu timore e anche una grande meraviglia poiché, nelle 36 settimane appena trascorse, la gravidanza era andata avanti senza alcun problema. Invece, durante l’ecografia, mi fu chiaro che non era come pensavo. Non capivo cosa stesse accadendo e come fosse possibile. A quel punto il tempo intercorso dalle sette di mattina fino alle undici è stato lunghissimo.
Tuttavia il personale dell’ospedale con grande professionalità, disponibilità e gentilezza ha saputo accompagnarmi nel modo migliore. Terminata la preparazione ormai non vi era più un minuto da perdere e fui portata in sala operatoria per procedere con il cesareo.
Invocai tanto i santi medici e il mio amato papà che guidassero le mani dei dottori da lassù. Il ginecologo che mi aveva seguita nei mesi precedenti fu, quindi, raggiunto in sala operatoria dal primario Stomati. Quest’ultimo si dimostrò subito come una persona buona, i cui modi e gesti riportarono forza e fiducia in me, in un momento in cui la mia vita e quella del mio piccolo erano in pericolo.
Per ben quaranta minuti il mio bambino ha dovuto lottare più che mai per vivere, tutto il personale ha fatto il suo meglio e lui si è dimostrato forte; anche se la prova che stava superando era molto difficile. Il medico capì che la risposta a tutto ciò che stava accadendo era da ricercare nel passato, in quello che era successo anni prima alla nascita della secondogenita.
Risultò chiaro che durante il cesareo effettuato a Taranto, nel 2014, era stata praticata una ventrofissazione dell’utero per cui hanno dovuto staccare parti dell’intestino e di altri organi vitali.
L’intervento fu complesso e lungo, sia io che il mio piccolo abbiamo avuto bisogno di cure adeguate ed immediate. Anche se i giorni seguenti non sono stati facili oggi stiamo ambedue bene. Per questo voglio ringraziare i medici dell’ospedale di Brindisi che ci hanno accompagnati in questo momento decisivo e a cui dobbiamo tanto. Vorrei ringraziare, soprattutto, il dottor Stomati di cui ricordo la dolcezza e professionalità; la caposala, le infermiere, e tutto il personale perché non sono mai stata lasciata sola e mi hanno assistita sempre nel miglior modo possibile.