Niente bambini sotto i sei anni di età. Niente cani. Minimo due portate. Massimo due ore per consumare. Puntualità rispetto all’orario di prenotazione. Sono le regole ferree imposte dall’Osteria del tempo perso, noto locale nel centro storico di Ostuni. Disposizioni contestate da più parti sia sulle app specializzate nel settore ristorazione, sia sui social. Le critiche non sono piaciute alla proprietà che ha deciso di replicare e spiegare punto per punto le ragioni di simili scelte.
“È la prima volta che la nostra famiglia in qualità del nome Osteria del Tempo Perso deve difendersi da questi leoni da tastiera – scrivono i titolari – Eravamo abituati alla carta stampata solo per le cose belle fatte per Ostuni. È facile parlare e puntare il dito, ma che dire, siamo sempre pronti a giudicare quando si tratta di affidare le parole a una sterile tastiera. Quarant’anni di onorato lavoro la dicono lunga. Il decalogo delle regole per le prenotazioni è scaturito da alcuni episodi che si sono verificati (e non una volta); vi spieghiamo quali, anche se non siamo abituati a difenderci e a giustificarci. Avevamo anche dimenticato di aver scritto alcune cose sul sito e ringraziamo chi se ne è accorto. Dunque, abbiamo provveduto a rettificare”.
I cani
“Una sera dopo aver preso delle prenotazioni ci siamo ritrovati ad accogliere nel ristorante tre cani di grossa taglia – raccontano ancora i gestori – Chi conosce il nostro ristorante, sa che abbiamo delle sale piccole, capaci di accogliere pochi ospiti. I tre tavoli in questione hanno chiesto altrettante ciotole d’acqua per cani. Fin qui può andare bene, ma due dei cani hanno iniziato ad abbaiare (come facevamo a sapere che entrambi erano maschi?, abbiamo avuto dei cani). In tutto questo marasma una coppia con un bambino ha dovuto lasciare il ristorante perché ha avuto paura. Per non parlare di chi è allergico al pelo del cane, e noi dobbiamo cercare di accontentare tutti”.
I bambini
“Si accettano bambini dai sei anni. Ci sono prenotazioni di cui non conosciamo i componenti e ci ritroviamo con più passeggini nelle sale. Poi iniziano i pianti o quello che volete (tipo il cambio del pannolino sul tavolo). Abbiamo voluto difenderci con queste regole per non dover ledere la maleducazione con le parole”.
Le due portate
“Ci capita soprattutto nel periodo estivo. Ci dispiace ma non possiamo lavorare con tavoli di quattro persone che prendono due pietanze da dividere, più una bottiglia d’acqua, e tengono occupato il posto per tutta la serata”.
La durata del pasto
“Il tempo per poter consumare il pasto è stabilito per due ore, ma vi assicuriamo che è stato solo scritto (e forse abbiamo sbagliato). Le ordinazioni e la consumazione tra una portata e l’altra a volte hanno sfiorato le quattro ore e quando queste ore combaciano con la chiusura della cucina e l’orario di lavoro del cameriere, vi assicuriamo che non è facile. I nostri collaboratori hanno degli orari, non sono schiavi”.
La puntualità
“Ultimo e non per importanza, la prenotazione data ad una determinata ora per poi presentarsi con molto ritardo, quando ci va bene, altrimenti non vengono proprio (ci sono ristoranti che pretendono il numero della carta di credito da cui prelevare una percentuale (penale, ndr) nel caso si verificasse qualcosa del genere”.