Colpita da un tumore al seno proprio quando scopre di essere in dolce attesa, Manuela Vergari – 40enne di Brindisi, supportata dal compagno Mirko Prete di Cellino San Marco – decide, nonostante i consigli dei medici di abortire per potersi curare, di portare avanti la gravidanza. Una decisione rispettata dagli stessi medici della clinica di Chirurgia senologica dell’ospedale San Martino di Genova diretta da Daniele Friedman che hanno dovuto mettere in pratica il cosiddetto piano B.
«Quando è arrivata, Manuela era all’ottava settimana di gestazione – racconta Piero Fregatti, il chirurgo senologo della Breast Unit che l’ha operata –. Abbiamo fatto una riunione multidisciplinare e le abbiamo suggerito di abortire, come prescritto dalle linee guida sanitarie, perché la carica ormonale della gravidanza rischiava di portare un aumento della dimensione del tumore e il formarsi di metastasi, ma anche perché con la gestazione in corso non si poteva pensare a terapie ormonali né tanto meno a chemio o radio».
L’equipe della Breast Unit dell’ospedale San Martino ha quindi studiato una soluzione alternativa: «Il nodulo era piccolo, in questi casi si asporta il tumore riuscendo a conservare il seno – racconta il chirurgo senologo – ma questo avrebbe implicato la necessità di sottoporsi alla radioterapia entro 90 giorni, una soluzione non compatibile con la gravidanza. Così abbiamo deciso per un intervento di mastectomia, il più veloce possibile, per non esporre a lungo la bambina agli anestetici, e senza ricostruzione nell’immediato perché avrebbe implicato altri rischi».
Ai primi di agosto è nata Cecilia Vita, a sottolineare che l’amore di una mamma, può lottare contro tutto e tutti, anche contro il “mostro” cancro. Ma anche che esistono i “miracoli della vita”.