Torna in villa comunale il torneo di street basket “3vs3 senza un parquet”: nona edizione

“Non avremmo mai potuto sognare…”

Riprendiamo le parole di Gigi Datome nella sua lettera d’addio al basket giocato per commentare la nona edizione del nostro torneo.

È stato solo l’anno dei lidi recintati, dei tavoli distanziati e delle parole dette a due metri di distanza a non permetterci di essere già al decimo anno.

Il senza un parquet non si è mai fermato, scorre, cresce, vive.

Dal 2014, anno in cui, in primis noi, ma in seguito anche altri, hanno iniziato a comprendere l’importanza anche sociale dello street basket. Le coscienze smosse da allora hanno portato ad oggi una città più vicina ai giovani fosse anche solo per i campetti accessibili a tutti.

La Villa Comunale, poi, si presta in maniera perfetta ed è a tutti gli effetti una delle migliori location di street basket nonostante non ci sia il mare a fare da sfondo come a Venice Beach.

Il nostro piccolo “Giardino Margherita” è ormai cult per tutti i cestisti della zona, grazie al nostro torneo che permette di conoscerlo e di conoscere Francavilla Fontana, di conoscere i locali che collaborano nel comporre il più ricco tabellone premi della regione e non solo.

Abbiamo avuto la migliore risposta in assoluto dal basket giovanile della Puglia. Un livello altissimo che ha reso le categorie under la vera attrazione di questa due giorni.

Ragazzi a cui ci sentiamo di esprimere un nostro grande grazie. Il Senza un Parquet trascende dalle maglie indossate durante la stagione, qui si gioca insieme all’amico conosciuto a mare, a quello conosciuto ad una partita di campionato, a quello conosciuto a scuola durante una gita.

Ed è stupendo il clima di rispetto ed amicizia ad ogni fine gara. Dopo essersi battuti sul campo ogni partita è sempre terminata tra strette di mano e abbracci.

Noi li guardiamo orgogliosi e felici, ciò che abbiamo sempre desiderato dal nostro torneo si tramuta in realtà ad ogni edizione, sempre di più. Il sangue di San Gennaro si è sciolto anche quest’anno direbbero a Napoli.

Bravi ragazzi.

Siete sempre lì a dimostrare di essere solo dei ragazzi che vogliono avere uno spazio per loro, divertirsi facendo sport, senza pressioni. Vincere è bello ma non è la cosa più bella, anzi a volte sembrate volerlo urlare ai grandi, ad un mondo intero basato sulla competizione giornaliera:

lasciateci solo giocare in pace”.

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