Una nota da parte dell’ex senatore e consigliere regionale Euprepio Curto (Forza Italia):
“Va bene che i sindacati reagiscano alla smobilitazione dello stabilimento DEMA di Brindisi, definendolo Uno schiaffo per la città. Va bene pure che gli stessi sindacati abbiano programmato e attuato una manifestazione pubblica dinanzi ai cancelli della Società campana. Non va bene, invece, che le reazioni all’ennesimo scippo socio economico consumato alle spalle dell’intera provincia di Brindisi si esaurisca nel classico volo del tacchino di montanelliana memoria: un frullar d’ali, molto strepitio, e, infine, il tonfo”.
Questo il commento al cianuro dell’ex senatore Euprepio Curto in margine agli ultimi accadimenti che hanno riguardato la Società Dema, ormai in procinto di abbandonare Brindisi, gettando sul lastrico circa 200 lavoratori.
“Voglio ricordare a me stesso – ha quindi dichiarato l’ex parlamentare – che sia in data 6-7-2022, che successivamente in data 28-1-2023, avevo pubblicamente chiesto che coloro legittimati a ciò in funzione degli incarichi istituzionali ricoperti all’interno della Regione Puglia verificassero se Dema dall’inizio della sua presenza a Brindisi sino ad oggi abbia o meno utilizzato risorse pubbliche regionali pugliesi. Verificando, in tal caso, se tali risorse siano state utilizzate in Puglia o in Campania”.
“Avevo pure indicato – ha proseguito Curto – e individuato nella istituzione di una Commissione d’indagine conoscitiva espressa dal Consiglio regionale pugliese lo strumento più idoneo a conoscere della materia, atteso che sussiste il feroce dubbio che risorse di derivazione regionale pugliese (ma anche di derivazione nazionale e/o comunitaria), pur essendo state assegnate per essere investite in Puglia, effettivamente siano state utilizzate altrove”.
“Fino ad oggi – ha concluso l’ex senatore – devo dolermi di non avere trovato orecchie molto attente. Ma non dispero che domani ciò possa avvenire, a meno che la classe politica pugliese non intenda rispondere allo schiaffo di Dema offrendo l’altra guancia”.