Insultò l’avversario politico sul social network facebook e fu querelato dal destinatario degli insulti o, meglio, delle illazioni. Nei giorni scorsi, in primo grado, R.D.S., 77 anni, è stato condannato dal giudice Simone Orazio del Tribunale di Brindisi a sei mesi di reclusione per diffamazione e anche al pagamento di una provvisionale di 1.500 euro oltre che al pagamento delle spese sostenute dal querelante, ossia l’ex assessore a Politiche sociali e famiglia del Comune di Oria Cosimo Delli Santi. Scendendo nei particolari, l’imputato fu accusato tra gli altri di questi attacchi frontali nei confronti dell’amministratore: “Ma l’assessore Dellisanti non dice l’imbroglio che ha fatto con l’asilo nido, certo che ha fatto il cambiamento manomettendo la gara dappaldo (testuale, ndr), si dovrebbe vergognare, quando si è giurato sui figli che uomo di…”. Era il 17 gennaio 2020 e Delli Santi era in carica da meno di un biennio. C’erano però dei precedenti, riportati a processo. Il 29 dicembre 2019, sempre R.D.S. scrisse un altro commento sempre su fb: “(…) ma qua si tratta di un amministrazione incapace e di un assessore Delli Santi imbroglione che ha falsificato dappaldo dell’asilo comunale”. Poi ancora: “Ma pensi che ho detto quelle cose io (se, ndr) non ho le prove, non sono ancora un demente, stai tranquillo che farò quello che il mio avvocato mi ha detto di fare”. Passa qualche giorno ed ecco il ritorno all’attacco, era il 31 dicembre 2019 e a proposito di un’ordinanza della sindaca Maria Lucia Carone comparve questo commento sotto un commento dell’assessore Delli Santi: “Carissima Dottoressa, i migliori auguri per il nuovo anno che arriva, ma mi permetta di un piccolo consiglio come amico e come segretario provinciale della democrazia cristiana, cambi qualche assessore che si giura sui propri figli e poi fa il contrario facendo cose che non dovrebbe fare, sperando che nel prossimo hanno metta giudizio e cambi il piccolo imbroglio che ha fatto (…)”.
Sulla scorta di queste accuse da lui ritenute false e offensive del suo onore di persona e amministratore, Delli Santi si rivolse all’avvocato Renato Basile del Foro di Taranto e denunciò tutto. Qualche giorno fa, il Tribunale ha riconosciuto le sue ragioni. Intanto, l’ex amministratore – ricandidatosi alle amministrative di quest’anno ma uscitone sconfitto – dichiara: “Sono sempre stato sereno in merito al mio operato perché, a differenza di altri, non nascondo scheletri negli armadi di casa e non ne ho nascosto neanche in quelli del Comune. Ho sempre creduto nella giustizia e a quanto pare, finora, la giustizia ha creduto in me che ero e resto con la coscienza a posto. Dico soltanto una cosa: quei soldi, quando e se li riceverò, finiranno in beneficenza ma non ho ancora scelto l’associazione – certamente affidabile – alla quale li devolverò. E finisco: non s’insultano le persone sulla base di convinzioni personali dettate da chissà cosa: nella gara d’appalto per l’asilo nido comunale l’amministrazione non c’entrò assolutamente nulla, figuriamoci se io potessi averla truccata…”