Di seguito uno spunto da parte dello sceneggiatore e regista Gino Capone:
LA PROPOSTA : Due anni di lavoro per candidare la nostra Città come “Capitale della Cultura” per il 2025.
L’ho proposto per prima all’amico Sergio Ardito che poi, con “un largo ai giovani” legittimo ha passato la mano al figlio Attilio, ma già prima che ci fosse questo passaggio di testimone , ho pensato che la ‘cultura’ è talmente al di sopra delle parti (forse una delle poche risorse umane in grado di unire e superare le barriere) che meritava la condivisione non solo di tutti i candidati ma anche di tutti i cittadini elettori.
Abbiamo le potenzialità per poterci provare: Storia, Monumenti, Eventi, ma non basta. Per poterci candidare, tocca pianificare una progettazione che rispetti i requisiti, a cominciare da una strategia a lungo termine che preveda l’organizzazione di una serie di eventi culturali e artistici locali, ma inquadrati in un contesto europeo e, principalmente, la volontà e la capacità politica di portare a termine il compito.
E questo vuol dire che maggioranza e opposizione, almeno in questo caso, dovranno (non, dovrebbero) remare insieme per raggiungere un traguardo comune. Sin dai primi anni ’60, cioè in tempi non sospetti, e quando i giovani non contavano come contano adesso, mi sono occupato di cultura e di turismo nel territorio, prima con il Teatro, costituendo una compagnia di giovani, la prima non sessista, cioè composta da maschi e femmine, e con un repertorio più contemporaneo rispetto ai drammoni sacri, poi con il Torneo De’ Rioni e so con certezza che uniti si può superare qualsiasi ostacolo e ottenere ciò che si vuole. In questo caso poi, avendo operato come Direttore Artistico de ‘La Fondazione Europa e Comunità Mondiale’ posso assicurare che vi sono progetti alla nostra portata che abbiano i requisiti di respiro europeo richiesti. Basta volerlo, non ci sono alibi che tengano.
IL SUGGERIMENTO: spesso mi è capitato di ricevere le confidenze di qualche Sindaco che, con onestà intellettuale, ha ammesso l’impotenza progettuale a causa delle emergenze quotidiane che piovono sulle loro scrivanie assorbendo totalmente tempo ed energie a discapito dei grandi progetti annunciati che passano dietro per forza di cose.
«Arriviamo sullo scranno di sindaci animati dalle più rosee intenzioni», dicevano, «ma veniamo travolti dalle emergenze quotidiane: strade da asfaltare, raccolta rifiuti, abusi edilizi, eccetera, eccetera, eccetera. E così i grandi progetti cedono il passo».
Come non credergli ? Allora il mio suggerimento strategico è questo: fare due squadre, una capitanata dal Vice Sindaco, o chi per lui, che si occupa delle emergenze quotidiane, l’altra capitanata dal Sindaco, o viceversa, che si occupa a tempo pieno di portare avanti i grandi progetti. Altrimenti non se ne esce. Buona Pasqua a Tutti.