Vecchi dissidi tra famiglie, rissa al bar e quattro arresti: oggi il processo per direttissima

Vecchie questioni tra famiglie sfociate in quattro arresti e sei feriti a seguito di una rissa all’interno di un bar proprio alle spalle della caserma dei carabinieri, due dei quali sono persino rimasti feriti. Dopo le 18 dell’altro ieri sera non se le sono mandate di certo a dire in via Aldo Moro quattro cittadini di Francavilla Fontana, imparentati tra loro.

Sono volati calci, pugni e schiaffi che hanno coinvolto anche due militari dell’Arma, intervenuti per sedare una contesa fin troppo estesa a fronte dei futili motivi, sfociata poi nella resistenza a pubblico ufficiale. Il pubblico ministero di turno Livia Orlando non ci ha pensato su due volte: tutti ristretti, perché proprio non si fa così. Gli animi erano talmente surriscaldati che alla fine sono dovute intervenire ben tre pattuglie dei carabinieri per sedarli.

Non senza fatica, come si apprende anche dal verbale d’arresto, i carabinieri sono riusciti a placare i contendenti e a condurli in caserma per l’identificazione e le notifiche a loro carico. Si tratta di congiunti, in particolare di padri e figli coinvolti in una sorta di faida tra famiglie: R.A., 36 anni, M.A., 59 anni, M.M., 20 anni, C.M., 49 anni, tutti di Francavilla Fontana.

Il litigio avrebbe tratto origine da futili motivi e per la precisione – pare – dalla spartizione dei posti nel mercato settimanale, come confermato dalle stesse persone interessate e finite agli arresti e poi anche in ospedale, come due dei carabinieri intervenuti.

Se la caveranno con qualche giorno di prognosi e con qualche giorno di prognosi – tra escoriazioni, contusioni e persino tagli- se la caveranno anche i militari, immediatamente giunti sul posto ma poi costretti a chiedere rinforzo ad altre due pattuglie. Una contesa furiosa che ha indotto il magistrato di turno a disporre innanzitutto i domiciliari e poi a fissare il processo per direttissima dinanzi al giudice del Tribunale di Brindisi Simone Orazio, che si terrà già quest’oggi.



Rissa e resistenza a pubblico ufficiale le accuse dalle quali gli avvocati difensori di fiducia – Donato Manelli e Angelo Di Mitri del Foro di Brindisi – dovranno cercare di tenere indenni i loro clienti. Nel verbale d’arresto si leggono frasi anche pesanti, riportate dagli investigatori intervenuti in quel bar collocato a un tiro di schioppo dal quartier generale dei carabinieri a Francavilla Fontana. Mica il posto ideale per litigare. Si legge, tra le altre cose, “la bancarella del mercato te la devo distruggere (bestemmia) hai capito? Ti spacco la faccia, non m’interessa che hai i bulloni dietro la schiena… Ti devo uccidere… (parolaccia)!”.

La circostanza dei “bulloni” sarebbe legata a un intervento chirurgico alla colonna vertebrale subito negli anni prima da uno dei contendenti. Una furia che neppure l’intervento degli uomini in divisa ha placato, fino all’arrivo di altri colleghi. E, infatti, dai domiciliari alla direttissima il passo è stato molto breve: condanne in vista e lavoro extra per gli avvocati.

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