Di padre in figlio per una nobile causa e un progetto innovativo. L’ex sindaco di Oria Sergio Ardito ha comunicato ieri di rinunciare alla sua candidatura in favore di suo figlio Attilio, espressione di un progetto nuovo e cioè il progetto “Futura”. Un pro9getto presentato ieri nella sede di via Roma e “sposato” da una fetta di popolazione fondamentalmente giovane rispetto agli altri contendenti, età media 40 anni, ma supportata anche da esperti della politica e delle istituzioni. Così si è congedato Ardito padre (il figlio è stato indicato dai suoi coetanei e non imposto dall’esterno):
“Quando ho scelto di presentare la mia candidatura a Sindaco per le prossime elezioni amministrative
ero convinto che il nostro paese avesse bisogno di una guida per creare una nuova classe politica,
dando finalmente spazio a un passaggio generazionale.
In questi mesi mi sono messo al servizio dei
giovani che ho incontrato per traghettarli con la mia esperienza lungo un percorso difficile ma
inevitabile. Credevo che la mia figura fosse indispensabile per tenere insieme forze che altrimenti
rischiavano di disperdersi.
Ho capito però che se da un lato le guide esperte generano sicurezza,
dall’altro rischiano di scoraggiare la nascita di nuovi, inediti percorsi. I giovani che puntualmente ho
incontrato mi chiedevano infatti una possibilità, mi chiedevano di assecondare la loro esigenza e il
loro diritto di autodeterminarsi. Troppo spesso in passato la nostra classe dirigente ha tarpato
loro le ali, lasciandoli nel migliore dei casi in secondo piano, nel peggiore servendosi di loro solo per
fini elettorali.
Durante i miei due mandati da Sindaco di Oria e lungo tutto il mio percorso politico, ho sempre concepito la politica come un servizio, come un modo per mettere a disposizione le mie
competenze per il bene della nostra comunità.
È per questo stesso motivo, per il bene comune, che oggi non ho alcuna difficoltà a fare un passo indietro per lasciare a questi uomini e queste donne, che erroneamente ci ostiniamo a chiamare giovani, lo spazio che devono pretendere durante la prossima campagna elettorale e nell’amministrazione di questa città. Darò a loro il mio sostegno e tutti i consigli di cui avranno bisogno. Credo fermamente che questo sia l’unico modo che abbiamo per valorizzare e promuovere davvero una nuova classe dirigente che prenda finalmente in mano il futuro di Oria e mi auguro che anche i miei coetanei lo comprendano. Mettersi continuamente in gioco non è per forza sinonimo di coraggio; a volte è necessario più coraggio per fare un passo indietro.
Ringrazio la mia famiglia, i miei compagni e tutte le persone che mi hanno dimostrato il loro affetto
e la loro stima durante questi mesi.