Ci sono in campo quattro candidati sindaco ufficiali – Ardito, Ferretti, Panzetta e Pomarico – per le prossime amministrative di Oria. Sì, ma cosa faranno i 5 Stelle? Qualche risposta al difficile quesito potrebbe giungere da una riunione convocata per domani, mercoledì 15 marzo, alle 19 presso il bar Black & White in via Latiano. Un incontro aperto a tutti, che sarà presieduto dal coordinatore provinciale Salvatore Giuliano e dall’ex deputata Valentina Palmisano, con la naturale presenza di iscritti, potenziali candidati locali e simpatizzanti del partito che fa capo all’ex premier Giuseppe Conte. Di cosa si parlerà?
Di cosa fare e come comportarsi in vista del 14 e 15 maggio, quando gli oritani saranno chiamati a eleggere nuovi sindaco e Consiglio comunale. D’ipotesi ne circolano tante, ma di certezze poche o nessuna. La scorsa volta, quando fu Maria Lucia Carone a vincere le elezioni a capo della sua Coalizione per il Cambiamento, i pentastellati corsero con una propria candidata – Daniela Capone – e avrebbero anche potuto conquistare uno scranno consiliare. Erano altri tempi, comunque.
Da allora in poi molte cose sono cambiate in quello che era un movimento nato anti-sistema ma poi, pian piano, con le esperienze di governo locali e nazionali ovunque un po’ mutato nella forma e nei modi. Non fa eccezione in questo senso Oria, dove teoricamente gli ex grillini potrebbero scendere a patti con qualunque dei candidati sindaco e delle pseudo-coalizioni (in realtà, la lista a sostegno di ciascun candidato sindaco sarà soltanto una) oggi in campo.
Se la collocazione naturale dovrebbe essere quella al fianco del Pd che – fino a prova contraria appoggia Ardito – al momento non sono escluse candidature anche autonome in altri schieramenti, nessuno escluso ma probabilmente senza il tradizionale simbolo nazionale. Difficilissimo se non impossibile, infatti, che i 5 Stelle facciano una lista tutta loro. Eppure si era vociferato della costruzione di un progetto alternativo e autonomo, anche se pare non se ne farà più nulla.
Si mormora che qualche iscritto avesse preferito dapprima parlarne internamente – magari con una convocazione riservata via mail – per poi allargare il discorso anche all’esterno. Una circostanza della quale sarebbero stati messi al corrente i maggiorenti territoriali del partito ma che, evidentemente, è stata disattesa. Non sembra che ci siano particolari frizioni in coloro i quali rappresentano questa forza politica in quel di Oria, ma qualche malumore di fronte a una potenziale diaspora – tizio di qua, caio di là, seppure a titolo personale e senza investitura ufficiale – quello forse sì. Si vedrà cos’accadrà a partire da questa riunione aperta, in pratica, a chiunque. Con o senza tessera.