Era nell’aria da qualche giorno, ma dopo ieri sera è ufficiale: le strade del sindaco uscente Antonello Denuzzo e di Libera Francavilla si separano qui e ora. Non saranno più fianco a fianco alle prossime amministrative di maggio, impossibile per Libera correre con il Partito democratico. La coalizione prende forma e per ora quindi può contare su Idea per Francavilla, Art. 9, 5 Stelle, Pd e lista del primo cittadino. Cos’è che deciderà di fare Libera Francavilla lo si saprà nei prossimi giorni, ma non è escluso un disimpegno per questa tornata: saltare un giro, come annunciato dal coordinatore Tommaso di Castri. Denuzzo perde dunque il supporto della sua vice sindaca Maria Passaro e dell’altra assessora Anna Tagliente. Non è ancora chiaro se porteranno comunque a termine il loro attuale compito o se fuoriusciranno dalla maggioranza sin da subito per fare spazio proprio ai democratici. Sospeso anche l’eventuale sostegno di Azione Francavilla a Denuzzo: anche qui una questione di veti incrociati, ma coi 5 Stelle.
Intanto, dall’altra parte – quella del centrodestra – oggi potrebbero esserci delle novità. I partiti si riuniranno nella serata e metteranno sul tavolo i loro nomi per il candidato sindaco ideale. Ci sono in campo quelli del coordinatore di Noi Francavillesi (ex Direzione Francavilla) Romeo Lippolis, di Adriana Balestra (consigliera comunale e provinciale della Lega) e di Michele Iaia (coordinatore di Fratelli d’Italia). Nei giorni scorsi è trapelato anche quello dell’avvocata Alessandra Vacca, ma se ne discuterà quest’oggi. Forza Italia, infatti, potrebbe proporre una nuova figura esterna per bocca del consigliere comunale in carica Antonio Andrisano e dell’ex senatore Euprepio Curto. Non si esclude neppure a queste latitudini un’ipotesi di rottura qualora non fosse individuato un candidato sindaco capace di accontentare tutti o perlomeno di non scontentare alcuno.
Lo spettro di una possibile corsa a tre o a quattro per la conquista di Castello Imperiali, insomma, non è così remoto proprio quando più di qualcuno aveva accarezzato l’idea di un bipolarismo: centrosinistra contro centrodestra e vinca il migliore. Invece forse no.