di Eliseo Zanzarelli
Con l’approssimarsi della campagna elettorale per le amministrative 2023, sono in corso da qualche tempo anche a Oria le classiche manovre tra le forze politiche e i singoli che cercheranno di conquistare un posto al sole in municipio.
I cittadini, dopo cinque anni con Maria Lucia Carone al comando della cosiddetta Coalizione per il cambiamento, saranno chiamati nuovamente a scegliere primo cittadino e Consiglio comunale. Sì, ma come? Nel senso: si voterà a turno unico oppure col doppio turno (dov’è previsto il cosiddetto ballottaggio tra i due candidati sindaco più suffragati al primo turno)?
Quest’aspetto non di poco conto rimane, al momento, misterioso. Secondo l’Istat, dall’ultimo censimento è emerso come – nell’ultimo decennio – la popolazione residente sia scesa sotto i 15mila abitanti e si sa che nei comuni con meno di 15mila abitanti si vota a turno unico: un candidato sindaco supportato da un’unica lista e vince immediatamente chi prende anche un solo voto in più rispetto agli avversari. Le rilevazioni già cristallizzate dell’Istituto nazionale di statistica, però, non sono sufficienti.
Il dato del censimento è stato già trasmesso al Ministero della funzione pubblica e poi dovrà essere trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei ministri, infine alla Presidenza della Repubblica. L’ultimo step, insomma, consiste in un decreto del Capo dello Stato per ufficializzare il nuovo dato numerico. I passaggi da effettuare sono ancora tanti e, considerate le questioni ben più importanti con le quali è alle prese il Governo, non è detto che la procedura si concluda entro la prossima primavera. E quindi si potrebbe ancora una volta votare col doppio turno.
Tornando agli aspetti da campagna elettorale e in particolare al toto-sindaco e toto-consiglieri. La sindaca uscente non dovrebbe pensare al bis ma al massimo sostenere un suo “delfino” o una sua “delfina” per la successione politico-amministrativa. Il più accreditato sembrerebbe il consigliere comunale Antonio Proto, intorno al quale si starebbe cercando di fare quadrato tra pesi e contrappesi. La potenziale coalizione a suo sostegno potrebbe nel frattempo allargarsi a personalità esterne.
Pare poi che sarà della partita il due volte ex sindaco Cosimo Ferretti, storico recordman di preferenze personali in Consiglio comunale. Si vocifera poi di ipotesi anch’esse un po’ “amarcord”: gli ex sindaci Sergio Ardito (due mandati consecutivi negli anni ’90) e Cosimo Pomarico
Si delineano man mano i “pacchetti” dei portatori di voti. Gruppo teoricamente consistente è quello che fa capo al consigliere comunale Antonio Fullone, che ha dalla sua diversi ex amministratori. Non dispiacerebbe loro sostenere Pomarico, ma sarebbe allo studio un piano B e cioè dare una mano a Proto seppure con tutte le garanzie del caso.
Non sono da sottovalutare, poi, l’influenza e l’ambizione del consigliere comunale Giuseppe Carbone. Potrebbe candidarsi per l’ennesima volta – ha sempre ottenuto buoni risultati di consenso a diversi livelli, ma non ha mai finora raggiunto l’obiettivo principale – oppure indicare un candidato o una candidata di sua estrema fiducia.
Si pone poi il “problema” quote rosa. Da anni, ormai, le donne devono essere inserite in lista (e nominate in Giunta) per occupare almeno il 40 per cento dei posti disponibili e quindi per gli uomini diminuiscono le caselle disponibili, come le chance di elezione.
La notizia è che oggi come oggi non c’è una notizia certa, ma piuttosto tante incognite di diversa natura. Le domande sono importanti: chi (i candidati), come (sistema di voto) e perché (ragioni politiche ma spesso anche personali)? Anzi, una cosa è certa: quest’anno, prima dell’estate, a Oria si voterà.