Una nota da parte del commissario cittadino di Fratelli d’Italia Francavilla Fontana Michele Iaia:
A Francavilla Fontana il servizio di trasporto pubblico urbano costa 224mila euro all’anno. Poco importa che gran parte di questa considerevole somma sia coperta da un contributo fornito da Regione Puglia, così come accade per tutti gli altri comuni.
Si tratta di soldi pubblici, rispetto ai quali si chiede e si pretende che vi sia un ritorno in termini di efficienza del servizio.
La prospettiva della pedonalizzazione di via Roma, chiusa al traffico da mesi per lavori che non sembrano affatto in fase di ultimazione, la complessiva riduzione delle aree di sosta, le innumerevoli e concomitanti, chiusure di strade di scorrimento, hanno appesantito il traffico veicolare in modo significativo.
Per disincentivare l’uso dei mezzi privati, in chiave smart e green come spesso sentiamo dire, non basta diffondere reprimende verso coloro che adoperano le automobili anziché andare a piedi o in bicicletta.
Il governo di città deve elevare il livello degli interventi puntando ad una più avanzata intermodalità, senza paura di confrontarsi con la S.T.P. e gli altri enti preposti e senza subirne le scelte.
A fronte di un costo annuo di 224mila euro, il servizio di trasporto locale nemmeno si avvicina agli standard minimi di qualità e di efficienza, figuriamoci se riesca ad essere parte integrante di una visione di città sostenibile.
Eppure questa amministrazione non si preoccupa di tali condizioni.
Del “servizio a chiamata” sperimentale applicato a Francavilla nel corso della Settimana europea della mobilità non sono stati resi noti gli esiti.
Tutti sanno però che si tratta di un’opzione che può al massimo integrare o migliorare un programma esistente, sebbene poco frequentato.
Il trasporto va totalmente ripensato e reso fruibile, atteso che i mezzi pubblici presenti attualmente a Francavilla Fontana, dismessi altrove, non sono idonei al tipo di strade e di traffico, per di più sono vetusti. Pochi o nessuno sono in possesso delle minime informazioni, relativamente all’acquisto di biglietti, degli orari, delle fermate, dei tragitti.
Ad essere penalizzata è soprattutto la popolazione che abita nei quartieri periferici. Le zone più distanti dal centro non devono rimanere isolate; i cittadini che ci abitano, anche se impossibilitati a muoversi a piedi o in bicicletta, hanno il diritto di “vivere il centro” esattamente come chi vi risiede.
Ci saremmo aspettati un piglio diverso da un’amministrazione che rivendica una svolta rivoluzionaria in termini di ambiente e di mobilità sostenibile.
Gli importanti costi del trasporto locale meritano un’attenzione maggiore del severo, a tratti paternale, invito rivolto alla cittadinanza a non usare le auto.
Quando la nostra città potrà essere servita da mezzi pubblici moderni, non inquinanti, con una programmazione delle corse e delle fermate a disposizione di tutti?