Non si contano quasi più, a poche ore dal voto nazionale e a pochi mesi dal voto locale, gli scontri politici in quel di Francavilla Fontana. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello tra l’assessore Sergio Tatarano (Art.9) e il consigliere regionale e comunale Maurizio Bruno (Pd) che non se le sono certamente mandate a dire.
L’antefatto
Dopo un post di Tatarano, Bruno ha commentato negativamente i nuovi lavori sostenibili nel quartiere Peraro – limiti di velocità e pista ciclabile – e difeso l’area cittadina in cui egli stesso risiede.
Tra le parole finite nel mirino di Bruno quel “degrado” – riferito alle cattive abitudini di residenti e non residenti – impiegato da Tatarano nel difendere e spiegare le scelte, a tratti impopolari, adottate dall’amministrazione comunale di cui fa parte.
All’arma bianca
I toni politici di recente nella Città degli Imperiali si sono inaspriti, d’altra parte non manca tanto alle prossime amministrative del 2023. E, allora, si comincia a registrare una serie di duelli all’arma bianca, quasi alla baionetta. Come quello, appunto, che vede protagonisti Bruno e Tatarano.
Tra politica, sostenibilità e buonsenso
La linea che ha introdotto Tatarano sin dal 2018 è molto ferrea: sostenibilità ambientale, bici, pedibus e niente barriere architettoniche a tutti i costi; dalle altre parti, invece, ci sono diversi “se” e “ma”, insomma diverso distinguo rispetto al fare drastico del “o le cose si fanno ora oppure non si fanno più”.
I post su facebook
Tatarano ha scritto:
“Il quartiere Peraro, come si sapeva da mesi, è oggetto in questi giorni di un intervento di riqualificazione volto a rendere possibile una convivenza tra auto, bici e pedoni.
Il Peraro è stato un quartiere lasciato per decenni in uno stato di autentica anarchia e devastato in particolare da una pratica inaccettabile come la sosta sui marciapiedi, per combattere la quale questa amministrazione ha voluto che si discutesse ed ottenuto che si approvasse in Consiglio comunale un progetto pilota di zona 30, frutto del pumc, che è consistito anche nella installazione di archetti protettivi dei pedoni.
Puntuale, cioè a cose fatte, è giunta la bocciatura del lavoro da parte di chi, da sindaco prima e da consigliere di opposizione poi, non ha mai e dico mai provato ad offrire un’occasione di riscatto a quel quartiere accettandone la condanna al degrado perenne.
E forse l’offesa più grande è aver osato noi mostrare un segnale di attenzione verso quella comunità di cui quel qualcuno millanta di essere il difensore.
Ma ormai conosciamo il metodo totalmente irresponsabile ed ostinatamente distruttivo adottato da quel qualcuno su qualsiasi argomento, si chiami via Roma, fiera, corso Umberto o San Lorenzo: nessuna idea alternativa ma libero sfogo ad oziosi post su Facebook scritti rigorosamente fuori tempo massimo.
Una autentica indecenza”.
Bruno, già indispettito per le recenti questioni politiche nelle quali si è trovato coinvolto, non ultimo il Consiglio comunale monotematico sull’ospedale Camberlingo (cui era assente) non l’ha presa bene e ha deciso di replicare a modo suo:
“L’assessore comunale alla mobilità si dovrebbe solo vergognare per le cose scritte contro i residenti del Peraro.
Orgoglioso di essere nato e di vivere nel Peraro.
In precedenza aveva invece scritto:
“Da questa mattina – ieri, ndr – sono tempestato di segnalazioni rispetto ai lavori in corso su Via Savoia e Via Battisti.
Non credo occorra un tecnico per dire che i lavori non sono stati eseguiti a regola d’arte, così come non so quanto possano durare nel tempo e se sia stato giusto o meno spendere risorse pubbliche in questo modo.
Non sarebbe stato più logico ripristinare i marciapiedi che versano in condizioni pessime e contestualmente pensare a come evitare la sosta selvaggia?
I marciapiedi in quelle condizioni non sono buoni neanche come base per metterci un paletto, figuriamoci per passeggiare.
Il punto politico, però, è un altro.
Il quartiere Peraro – lo scrivo per chi non lo conosce – è cambiato negli anni.
Ci sono molte meno persone anziane e più giovani famiglie. Questo processo ha comportato un aumento sensibile delle auto per nucleo familiare e una mancanza sempre maggiore di parcheggi.
Siamo tutti favorevoli alla mobilità sostenibile, ma le auto ci sono e non si possono far sparire per magia.
Dunque quello che serve al quartiere Peraro non è un intervento da spot elettorale, venuto pure male, ma un impegno serio per un progetto di riqualificazione complessiva da candidare ad un bando regionale/nazionale che si ponga in particolare tre obiettivi: riqualificare i marciapiedi e l’illuminazione, aumentare il verde pubblico, trovare una soluzione per i parcheggi. Ci sono terreni liberi su cui ragionare, oggi ci sono le risorse messe a disposizione dal Pnrr e c’è il desiderio di un quartiere più bello e vivibile”.