Condannato a 20 anni di reclusione per un 52enne ex dirigente di una società sportiva di Oria per induzione o mantenimento in schiavitù o in servitù di minorenni. Così ha deciso oggi (16 settembre) il gup del Tribunale di Lecce Mario Tosi a conclusione di un rito abbreviato.
Nei 20 anni sono comprese anche due condanne relative a sentenze precedenti per altri reati: un cumulo di pene per l’imputato, difeso dall’avvocato Pasquale Annicchiarico del Foro di Brindisi.
Tre le vittime a processo quali parti civili, difese dagli avvocati Vito Cellie e Stefania Pasimeni. Le stesse avevano denunciato l’uomo per averle private delle loro libertà personale impedendo di sottrarsi alla sua sopraffazione “mediante condotte violente e minacce – si legge nel campo di imputazione – perpetrate con inaudita crudeltà e cagionando loro lesioni personali, togliendole la capacità di determinarsi e di agire secondo la propria autonoma volontà nonché costringendole a subire atti sessuali dallo stesso posti in essere”. L’accusa è stata sostenuta dalla pm Giovanna Cannarile.
Il 52enne è comunque da tempo recluso in regime di domiciliari presso una struttura di recupero.