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Schiamazzi e bivacco in Peschiera: “I miei genitori sono esausti, vogliono addirittura vendere casa. Segnalazioni inutili da anni, non se ne può più…”

Effettivamente, è una di quelle situazioni che anche a noi sono giunte copiose nel corso degli anni: da una certa ora in poi al quartiere Peschiera di Francavilla Fontana la situazione si fa insostenibile. Nessun bilanciamento tra gli interessi dei ragazzini che vogliono divertirsi e quelli desi residenti che vorrebbero riposare, magari per arrivare più “freschi” all’indomani sul posto di lavoro. Ce lo racconta una lettrice, esausta e consapevole dopo qualche giorno trascorso in vacanza nella sua cittadina, una vacanza trasformatasi ben presto in stress. Il motivo lo racconta direttamente lei:

“I miei genitori avevano raccontato spesso a me e ai miei fratelli cosa volesse dire vivere in via Cavour 2a a Francavilla. Le urla e gli schiamazzi notturni, i giochi con le carte di notte, l’insolenza, le pietre buttate contro le finestre, gli sputi, le spazzature bruciate per divertimento, il vetro del portone frantumato per ripicca. Questo ultimo episodio è accaduto qualche sera fa, io mi trovo qui in vacanza con la mia famiglia e dopo l’ennesima notte di baldoria in strada, qualcuno ha versato dell’acqua in testa a questi ragazzi per mandarli via, forse per punirli, forse perché la situazione è già da anni insostenibile. Uno o più di loro, colpiti forse dal gavettone, si sono infuriati scagliandosi contro il portone del condominio e rompendo il vetro. Crediamo si siano anche feriti viste le macchie di sangue sul pavimento. Sono scappati via e la sera seguente la strada in via Cavour era deserta. Si, ma è durato solo una notte. Il giorno dopo sono tornati come se nulla fosse accaduto.

I carabinieri sono pieni di denunce, quelle dei miei genitori e dei condomini e dopo l’ultima vicenda sono andata anche io in caserma a fare lo stesso. Ho parlato con il vicesindaco della città e questo che sto scrivendo, è il secondo articolo di giornale che parla di via Cavour. Oggi lascio l’italia e rientrerò l’anno prossimo. 

Penso ai miei genitori che resteranno qui e che dopo anni di tentativi vani stanno pensando di vendere questa casa, la loro casa. Ho chiamato I carabinieri quasi tutte le notti da quando sono arrivata, sono scesa e ho parlato con calma con i ragazzi che sostano giù, a volte mi sono arrabbiata, altre volte ho pensato che fosse tutto inutile. Quando le forze dell’ordine arrivano sul posto, il gruppetto che sosta qui sotto si allontana e poi dopo dieci minuti ritornano.

La loro presenza diventa insopportabile, urla, trombe, grida, atti vandalici fino a notte fonda. Mi chiedo, ce lo chiediamo un po’ tutti, come sia possibile che in così tanti anni, con tante denunce e segnalazioni la situazione persista. I ragazzi in questione non sono del posto, alcuni arrivano da altri paesi, altri vivono lontano da questa via.  Hanno scelto questo come il loro ritrovo. 

Può sembrare un racconto che somiglia ad altri, può sembrare qualcosa di poco conto, può sembrare che sia passeggero, che tu forse non le abbia provate tutte. Però poi quando lo vivi in prima persona, ti rendi conto che in realtà sei da solo e che quando questo ritornello inaccettabile si ripresenta, annulla la giustizia e i diritti che ogni cittadino dovrebbe avere”.

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