Questione palazzetto, Attanasi: “Entrata a gamba tesa, procedura trasparente. L’etica è importante, anche e soprattutto nello sport”

Sulla gestione del palazzetto dello sport si è esposto il presidente del Consiglio comunale di Francavilla Fontana Domenico Attanasi:

“L’entrata a gamba tesa della società Basket Francavilla 1963 su una procedura ad evidenza pubblica ad oggi non ancora conclusa contraddice clamorosamente non solo tutte le regole di comportamento che dovrebbero essere scrupolosamente osservate da qualsiasi operatore privato che decide di partecipare ad un bando pubblico, ma anche i princìpi più elementari dell’etica sportiva.

Proverò a spiegare il perché.

Punto primo. La società Basket Francavilla ritiene che sia sbagliata la scelta della amministrazione comunale di “privatizzare la gestione del palazzetto”. Strano però che in una nota inviata anche al sottoscritto lo scorso 15 luglio il Presidente della società affermasse di ritenere “una grande opportunità per il movimento cestistico e piú in generale per l’intera collettività affidare il Palazzetto ad un gestore privato che sappia valorizzarne l’enorme potenzialità facendolo vivere 365 giorni l’anno”, preoccupandosi solo di invitare l’Amministrazione ad evitare derive monopolistiche. Ma questa precisazione non cambia la premessa: poco più di un mese fa, per la società Basket Francavilla l’affidamento del Palazzetto ad un gestore privato rappresentava “una grande opportunità per il movimento cestistico e piú in generale per l’intera collettività”. Stop. Oggi la gestione privatistica non va più bene. Strano.

L’avvocato Attanasi

Andiamo avanti. La società Basket Francavilla sostiene poi che il bando, così come è formulato, consentirebbe all’assegnatario di estromettere dall’uso dell’impianto società sportive evidentemente non amiche: il riferimento è alla paventata gestione monopolistica di cui sopra. Ma questo non è affatto vero. Lo schema di contratto prevede espressamente tra gli oneri a carico del concessionario (punto 6) quello di “censire una volta all’anno la richiesta di spazi da parte della società interessate al Palazzetto e spalmare le richieste sulla base delle ore disponibili dell’impianto”. Più esattamente si stabilisce che il Concessionario “dovrà” provvedere a censire le richieste di spazi e “spalmare” le richieste. Si tratta di una precisa obbligazione contrattuale, non di una facoltà. E si tratta inoltre di una clausola il cui inserimento nello schema di contratto è stato opportunamente sollecitato formalmente e per iscritto dalla stessa società Basket Francavilla 1963 e che è stata inoltre votata dal Consiglio Comunale alla unanimità dei presenti, così come l’intero schema di contratto. Ora non piace più nemmeno questa. Altra stranezza.

Punto terzo. La società Basket Francavilla 1963 dovrebbe sapere che le valutazioni effettuate della commissione giudicatrice in sede di gara sono di esclusiva pertinenza di quest’ultima e che la parte politica non ha alcun potere di interferire su questi aspetti, diversamente concorrendo nella commissione di una mezza dozzina di illeciti anche molto gravi. Il rimedio, nel caso di esito non gradito di una gara (e ad oggi peraltro non conosciuto, non essendo stato emesso dalla Commissione alcun provvedimento di aggiudicazione), è il ricorso al TAR o a qualunque altra Autorità Giudiziaria a vario titolo competente. Di certo non l’attacco scomposto, le basse insinuazioni, la diffamazione strisciante, il fallo di frustrazione.

Queste degenerazioni dei comportamenti umani lasciamole ai peggiori esemplari della politica. Lo sport è un’altra cosa.

Buon proseguimento”.

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