di Eliseo Zanzarelli
Dal 2020, a Erchie, i toni tra maggioranza e opposizione non si sono mai acquietati. Sembra quasi che la campagna elettorale non sia mai finita. Denunce, controdenunce, “guerriglie” in Consiglio comunale e per strada, oltre che sui mezzi d’informazione. L’ultima rappresaglia in ordine di tempo è quella promossa dai soliti consiglieri di minoranza Giuseppe Margheriti (ex sindaco di lungo corso) e Chiara Saracino (ex vice sindaca e candidata sindaca proprio due anni fa).
I due hanno scritto al Ministero dell’Interno e al prefetto di Brindisi per denunciare, a loro dire, gravi disfunzioni e anomalie da parte della Giunta e del sindaco Pasquale Nicolì. Situazioni talmente gravi da arrecare quotidianamente “pregiudizio alla qualità dei servizi resi alla collettività”, che ritengono diretta conseguenza delle scelte amministrative di Nicolì e suoi sostenitori.
In particolare, Margheriti e Saracino denunciano come da mesi il Comune sia carente di un segretario generale e di conseguenza scrivono: non vi è il responsabile della prevenzione e dell’anti-corruzione, cosicché consiglieri e singoli cittadini sarebbero impossibilitati a segnalare presunte irregolarità in tal senso; non vi è il responsabile del trattamento dei dati personali; non vi sono controlli sull’operato dei funzionari titolari di posizioni organizzative; non è possibile né ai consiglieri comunali né ai cittadini ricevere riscontro in caso di richieste di accesso agli atti; non è consultabile sul portale istituzionale la sezione sulla trasparenza amministrativa.
Inoltre, la coppia di consiglieri contesta al primo cittadino in carica la decisione di aver attribuito, di fatto, la quasi totalità delle competenze amministrative a un solo funzionario apicale, inizialmente assunto a tempo determinato per gestire soltanto l’Area tecnica in 18 ore settimanali. Secondo Margheriti e Saracino, il dipendente non può in sole 18 ore e senza il personale necessario coprire tutti i buchi della pianta organica di un Comune.
Lamentano, inoltre, l’assenza totale del servizio di manutenzione del verde pubblico e degli immobili comunali, ragion per cui “il degrado e la sporcizia regnano sovrani, i giardini pubblici sono infrequentabili, i piazzali delle scuole sono infestati da erbacce e materiali di scarto di ogni genere”.
E ancora: “Non è garantito il servizio di gestione della biblioteca comunale, che infatti è chiusa”.
“La nostra salvezza – dichiarano – è che i servizi essenziali di cura alle persone fragili sono garantiti a livello sovracomuale: o dall’Ambito territoriale di zona o dalla Regione Puglia o dal Servizio sanitario nazionale, e le azioni di protezione civile sono garantire dalle locali associazioni di volontariato”.
Nella stessa nota, è stato rappresentato al ministro dell’Interno e al prefetto anche il disagio della popolazione di Erchie, la quale ha manifestato pubblicamente in occasione della festa patronale del 5 giugno scorso, così come il malessere delle attività economiche che hanno protestato in una pubblica seduta del consiglio comunale lo scorso 31 maggio. Si fa cenno anche allo stato di agitazione, considerati i disagi, dell’intero personale dipendente del Comune. E, inoltre, focus anche su problemi organizzativi relativi agli eventi dell’estate ercolana, diversi dei quali vengono annullati o rinviati a poche ore dal loro inizio a causa di vicissitudini logistiche – in qualche caso mancavano le sedute necessarie – o burocratiche, per carenza delle pratiche autorizzative.
Ora la palla passa alle istituzioni interpellate per prendere atto delle recriminazioni e, se del caso, per muovere raccomandazioni all’Amministrazione Nicolì.