di Eliseo Zanzarelli
Avrebbe dovuto essere l’avvio di un dialogo dai toni distesi, invece sembra la conferma di una rottura. Dopo essersene dette politicamente di ogni nel corso dell’incontro di ipotetico riavvicinamento del centrodestra tenutosi lunedì scorso, il senatore Luigi Vitali e il consigliere comunale Antonio Andrisano hanno inteso porre anche pubblicamente dei paletti.
Per il primo, il prossimo candidato sindaco dovrebbe essere donna e competente; per il secondo, Vitali e Euprepio Curto dovrebbero farsi da parte per consentire quel processo di rinnovamento del centrodestra che da anni si sta inseguendo invano e con scarsi, per non dire pessimi, risultati elettorali.
Nel 2014 ci pensò l’oggi consigliere regionale Maurizio Bruno a troncare un’egemonia durata circa 20 anni; nel 2018 fu la volta di Antonello Denuzzo, con il centrodestra che non centrò neppure il secondo turno. Nel 2023 si vedrà.
Secondo lo stesso parlamentare, le premesse per riconquistare la Città degli Imperiali ci sarebbero, ma solo a patto che si remasse tutti nella stessa direzione e senza personalismi o pur legittime ambizioni di sorta. Vitali – forzista della prima ora, come Andrisano – ha ammesso di aver avuto, nel recente passato, un ottimo dialogo con Bruno e di conseguenza con il Partito democratico e non nasconde di aver fatto un pensierino a un campo largo liberal-progressista.
Sempre secondo Vitali, se il nuovo centrodestra deve ripartire da nuovi uomini e donne, lo stesso Andrisano dovrebbe pensare a farsi di lato, dato che ha fatto parte dell’ultima Amministrazione guidata dal “sindaco dei sindaci” Vincenzo della Corte, recordman di mandati a Francavilla Fontana.
Vitali invoca un cambiamento di metodo, più e prim’ancora che nei volti. “Io, come detto in tempi non sospetti – dichiara – non mi candiderò né alle politiche di settembre né alle amministrative del prossimo anno e, anzi, tornerò a esercitare la libera professione pur senza rinunciare a quella passione per la politica che mi accompagna ormai da diversi decenni.
Lo farò in una veste diversa, certo, quasi come un allenatore che mette a disposizione della sua squadra il suo sapere, l’esperienza accumulata. Se la pensi allo stesso modo Uccio (Curto, ndr) non lo so, sarebbe una libera scelta che dipenderebbe solo ed esclusivamente da lui.
Da mister m’ispirerei, facendo un parallelo col mondo del calcio, a Mourinho o magari ad Ancelotti. Mi piacerebbe essere un vincente e mi piacerebbe essere il fautore di una candidatura a sindaco al femminile, la prima nella storia francavillese. I tempi sono maturi, le donne sono la maggioranza della popolazione e la gente ci chiede questo reale, concreto segnale di rinnovamento”.
Non la pensa affatto così Andrisano, il quale si è nuovamente interessato alla politica dopo un periodo di pausa. Si sente più prossimo a Michele Iaia di Fratelli d’Italia e ad Adriana Balestra della Lega, anziché a Vitali e Curto. A suo dire, il nuovo progetto per un centrodestra vittorioso non può e non deve passare da “minestre riscaldate” nei modi e nei registi. L’ha detto a chiare lettere: no a ai due principali maggiorenti del centrodestra che fu.
Lo stesso consigliere ha annunciato nei giorni scorsi un programma in cinque punti per il rilancio della compagine. Non li aveva ancora resi noti, ma ora si scopre il primo punto dell’elenco: via Vitali e Curto, figure autorevoli e rispettabilissime che però ostacolerebbero – è sempre una sua opinione – un “rinnovamento concreto, reale e non soltanto di facciata che sappia leggere i tempi, le sue esigenze e le prospettive di crescita e sviluppo”.
“Le prossime settimane ed i prossimi mesi saranno di duro e serio lavoro per le ormai imminenti politiche e, poi, per la redazione di un programma amministrativo condiviso con la cittadinanza”.
Va da sé ed è chiaro agli occhi di ciascuno che se Vitali indica – senza fare nomi – una figura femminile per la successione a Denuzzo, quella figura non potrebbe mai essere Andrisano. Se poi quest’ultimo abbia intenzione di proporsi a sindaco, è ancora tutto da capire. Su questo aspetto non si è esposto.
Curto, per il momento, non è ancora entrato nella querelle ma chi lo conosce sa che prima o poi dirà la sua. Chissà se si tratti di questioni di spogliatoio destinate a risolversi e dissolversi o piuttosto di fratture scomposte, di quelle che stentano a rientrare. Di quelle per cui è sufficiente il primo scirocco a riacutizzare il dolore.