Erchie, singolare petizione popolare contro il trasferimento di due sacerdoti originari di Francavilla: “Sono bravi, restino qui”

Sono talmente amati, che il loro trasferimento ha destato sconcerto nella comunità. I cittadini o, per meglio dire, i fedeli hanno persino promosso una raccolta firme per far cambiare idea al vescovo Vincenzo Pisanello e alla Diocesi di Oria: don Pietro e don Mimmo non si toccano, lasciateli qui. Don Pietro Oronzo Cinieri e don Mimmo Sternativo, entrambi originari di Francavilla Fontana, sono i due parroci finora titolari dell’Unità pastorale di Erchie.

Sin dai primi giorni, si sono evidentemente fatti molto apprezzare dai parrocchiani, tanto da essere finiti al centro di proteste, anche plateali nei confronti della Curia, che ogni anno dispone i trasferimenti dei sacerdoti da una parrocchia all’altra. E, infatti, don Mimmo è stato trasferito ad Avetrana, mentre don Pietro a Torre Santa Susanna. Si tratta di due parroci giovani e molto amati dai giovani, oltre che dalle loro famiglie, e finora hanno guidato all’unisono le chiese ercolane, cui non hanno fatto mancare iniziative benefiche, culturali e di sostegno. 

In realtà, quelle di don Pietro e don Mimmo – finora parroco e vice parroco dell’unità pastorale di Erchie – sarebbero delle promozioni, ma sia loro che i parrocchiani erano perfettamente a proprio agio in quella realtà rurale e autentica di Erchie. I sacerdoti, ovviamente, non si esprimono in merito ma sono ben felici di aver lasciato un ottimo ricordo, così come ne è felice la Diocesi. Evidente che quella, a suo tempo, fu una scelta felice, più che azzeccata. I fedeli, invece, si esprimono eccome e ci mettono la faccia e la firma. Una petizione contro un trasferimento parrocchiale forse non si era mai visto e neppure immaginato. Per strada e nelle attività commerciali del paese pullulano i moduli con la richiesta, diretta al vescovo, di tenere “a casa” la coppia di religiosi: tutti e due, senza preferenze. 

“Ci sono stati accanto anche nei momenti più difficili e incarnano lo spirito di questa piccola ma religiosa comunità, dedita principalmente al culto delle sante Lucia e Irene”. Santa Lucia e Sant’Irene sono rispettivamente la protettrice e la patrona di Erchie. 

Cosa succeda in questi casi e se il prelato possa per davvero tenere conto dei desiderata dei fedeli non è dato sapere. Chissà se li ascolterà o se tirerà diritto per la propria strada. Intanto, però, il malumore nella cittadina è forte ed è fortemente espresso: alla campagna per tenere a sé don Pietro e don Mimmo hanno aderito un po’ tutti. La petizione popolare – probabilmente un unicum nella storia – la si può sottoscrivere un po’ ovunque, persino quando si è finito di fare la spesa, al supermercato o al discount. I due preti, a quanto pare, hanno saputo infondere affetto e carità realmente cristiana, merce rara di questi tempi.

Loro, i diretti interessati non si scompongono e non commentano, anzi accettano ovviamente le decisioni prese dall’alto e che, come da prassi, saranno rese note e ufficializzate nel giorno della festa di San Barsanofio, patrono della Diocesi, che “cade” il prossimo 30 agosto. Fino ad allora, i fedeli cercheranno di fare massa, di difendere a spada tratta due religiosi che li hanno affascinati , aiutati e in qualche modo protetti in questi anni difficili, contraddistinti anche dall’emergenza pandemica. L’iniziativa, si ripete, è unica nel suo genere e non si sa se sortirà degli effetti. Forse no, forse sì. Gli ercolani, ad ogni modo, ci avranno comunque provato. Per citare una celebre pubblicità: “Toglieteci tutto, ma non quei due parroci”. 

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