di Eliseo Zanzarelli
Primo: definire concretamente il perimetro della coalizione. Secondo: individuare un candidato sindaco magari non divisivo, ma innanzitutto gradito in linea di massima alla comunità.
Questi, a grandi linee, i temi emersi da un incontro a porte chiuse tenutosi ieri sera in via Quinto Ennio – nei locali di una nota compagnia assicurativa – fra le diverse componenti di un centrodestra che, passando dalle politiche, intende tornare protagonista anche a Francavilla Fontana.
L’obiettivo è quello di esorcizzare quella maledizione politica cominciata nel 2014, quando fu Maurizio Bruno a interrompere un’egemonia durata per circa 20 anni. Poi, nel 2018, fu Antonello Denuzzo a far proseguire il trend d’insuccessi per il centrodestra.
Ieri sera c’erano tutti: da Forza Italia alla Lega, a Fratelli d’Italia ma anche altre sigle e singoli potenziali candidati, oltre che imprenditori che si riconoscono in quell’area politica.
C’erano il senatore Luigi Vitali e l’ex senatore Euprepio Curto e persino l’ex sindaco Vincenzo della Corte.
C’erano, ovviamente, anche i rappresentanti dei massimi partiti del centrodestra: Michele Iaia per Fratelli d’Italia, Adriana Balestra per la Lega e Antonio Andrisano per Forza Italia.
Si punta innanzitutto a capire chi farà parte della coalizione che sfiderà tanto il sindaco uscente Denuzzo e i suoi, quanto anche la truppa che metterà assieme il Partito democratico che ha nel consigliere regionale Bruno il suo principale rappresentante istituzionale locale.
Successivamente, si punterà a stringersi attorno a un candidato primo cittadino che non crei scompensi nella coalizione e in primis paia gradito ai cittadini. Si cercherà, per il candidato ideale, di mettersi d’accorso all’unanimità ma se ciò non avvenisse, non si esclude il ricorso alle primarie interne.
L’ha confermato anche Curto, ritenendo quello delle primarie uno strumento di agile applicazione per dirimere eventuali divergenze intestine. Poi, ovvio, a prescindere dall’esito delle primarie, ci sarebbe da remare comunque tutti nella stessa direzione, senza infingimenti.
Intanto, il primo banco di prova è rappresentato dalle politiche: se il centrodestra locale ottenesse risultati superiori a quelli del centrosinistra e del centro, questa circostanza potrebbe essere un buon indizio verso il possibile rilancio, anche se si sa che tra politiche e amministrative vi sono differenze abissali.
Non si esclude neppure che la rivendicazione di una candidatura a sindaco possa passare anche dai numeri – ovviamente sul piano locale – che emergeranno dalle elezioni nazionali di settembre. Le incertezze sono ancora tante, ma una cosa si può dire: le diverse anime del centrodestra sono tornate a parlarsi, anche con una certa cordialità di fondo.