Di seguito una nota da parte di Cisl Funzione Pubblica Taranto e Brindisi:
La situazione del 118 di Brindisi è gravissima – dice Giuseppe Lacorte, il Segretario Generale Agg.to della CISL FP di Taranto e Brindisi – In questi ultimi due anni e mezzo, nel contesto di un generale peggioramento della situazione sanitaria, l’avamposto “salva vite” che non si è mai tirato indietro di fronte a nessun paziente (Covid positivi e non), continua a patire una carenza di personale come mai si era registrata in precedenza.
I pochi superstiti, affetti tutti dalla sindrome della “responsabilità”, pur di dare continuità al Servizio, si sono sottoposti a carichi di lavoro eccessivi, testimonianza ne sono gli accumuli di crediti orari superiori alle 100 ore per molti di loro e ferie non smaltite per oltre 3.500 giornate. E’ evidente come, per questi lavoratori il rischio di stress lavoro correlato è altissimo!
Sarebbe sufficiente dire – continua Lacorte – che nell’anno 2020 il Servizio 118 di Brindisi contava 83 medici, oggi solo 43 e l’emorragia in atto tende a peggiorare, infatti nell’ultimo mese in 6 hanno rassegnato le dimissioni, tutti alla ricerca di porti più sereni nella Continuità Assistenziale (Guardia Medica).
Raschiando il fondo del barile, in questo marasma di deficienze mediche, purtroppo, si sono dovuti chiudere i Punti di Primo Intervento Territoriali di San Pietro Vernotico e di Cisternino, ma non è bastato e quindi si è pensato di mettere in campo una politica organizzativa diversa, ovvero quella di sostituire le “ambulanze Mike” venute meno (con il medico a bordo), passando al modello “ambulanza India” (con infermiere e soccorritori a bordo), peraltro già ben presente e funzionante nella stessa Azienda, affiancate dall’automedica come mezzo di soccorso avanzato. Questa nuova organizzazione permetterebbe di eliminare le “ambulanze Victor” (con soli Soccorritori a bordo), che per le ovvie ragioni non possono garantire una adeguata risposta sanitaria.
Invece non è successo, semplicemente perché il potenziamento assicurato di personale infermieristico non c’è stato (allo stato il Servizio è sotto di oltre 60 unità) e le giustificazioni che giungono dalla ASL sono totalmente immotivate e prive di razionalità organizzativa. E’ angosciante scoprire che, si è preferito assegnare negli ambulatori dei Distretti, le ultime unità infermieristiche assunte in Azienda, perché le stesse “rifiutavano” il Servizio 118, quasi a dire che, le preferite sono prevalenti sulle esigenze organizzative. Di fronte a queste dichiarazioni sconfortati, non ci arrenderemo e continueremo a far sentire la voce dei lavoratori e dei cittadini che, pur sfiduciati, non vogliono rassegnarsi a questo stato di cose – chiosa Lacorte – inoltre, se la politica locale e i consiglieri regionali del territorio brindisino facessero sentire la loro voce non sarebbe sbagliato visto che in gioco c’è la salute dei cittadini, oltre al fatto, non trascurabile, che lo svilimento del Servizio 118 Brindisi (fiore all’occhiello della sanità locale e regionale) è un fallimento per la politica, una sconfitta per il territorio brindisino ma soprattutto il peggior lascito che si possa pensare per le generazioni future.