La targa estera non lo rende immune dalle multe: 100 verbali e pagamento per riavere indietro l’auto

Forse era in buona fede, ma più probabilmente pensava di farla franca. Un cittadino francavillese rientrato dall’estero da qualche anno ha accumulato circa 100 verbali di contravvenzione al codice della strada.

Circolava da tempo al volante della sua berlina dalla targa tedesca e pare fosse ben predisposto – per dire – a collezionare infrazioni tra parcheggi non pagati nelle strisce blu, divieti di sosta e fermata e altro ancora.

Tutto ok per lui, fino a un certo punto. Fino a quando, cioè, non si sono messi sulle sue tracce gli agenti della polizia locale di Francavilla Fontana. Anche grazie alle telecamere, l’hanno seguito, identificato e convocato al Comando di via San Vito.

L’uomo non ha opposto granché resistenza e, dopo il fermo della berlina e di fronte alle contestazioni, si è mostrato persino collaborativo: ne ha preso atto, ha chiesto scusa e ha messo mano al portafogli per riavere indietro il suo veicolo sottoposto a fermo. Lo stratagemma dell’impunità delle sanzioni per le targhe straniere, insomma, in questo caso non ha funzionato.

I furbetti della targa sono avvisati: ci sono telecamere e operatori che monitorano le situazioni e quando s’impuntano sono del tutto sconsigliabili.

Non è sufficiente una targa immatricolata oltreconfine per evitare di essere “pizzicati”: dopo un tot di tempo dal rientro in Italia, peraltro, è necessario registrare immatricolare il veicolo nel Paese di residenza.

Altrimenti, si rischia di dover pagare le “multe” tutte insieme oppure a rate, ma sempre di pagamento salato si tratta.

Furbetto avvisato, mezzo salvato…

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