Quest’oggi si entra davvero nel vivo dei Riti della Settimana Santa di Francavilla Fontana: il Giovedì Santo, a queste latitudini, è il gran giorno dei pappamusci che – rigorosamente in coppia e a piedi nudi – dalla prima serata partiranno dalla chiesa del Carmine e vagheranno fino al mattino dell’indomani vegliando sui Sepolcri o, più correttamente, sugli Altari della Reposizione.
Sugli Altari, ad adornarli, vi sono anche i tipici piatti con germogli di grano realizzati perlopiù da bambini e bambine portati in giro di casa in casi ieri – Mercoledì Santo – accompagnati dalla tradizionale domanda: “Cce ti piaci lu piattu mia?”
Domani, venerdì 15 aprile, la settimana pasquale della Città degli Imperiali toccherà il suo apice in termini di fede e commozione con la processione dei Misteri, qualcosa di raro e molto suggestivo. Come sempre, in coda al corteo religioso, dopo la statua dell’Addolorata, vi saranno i crociferi – i cosiddetti “pappamusci cu li trai” – che trascineranno in spalla per le strade di Francavilla Fontana delle pesanti croci in legno a rievocare il sacrificio di Cristo. Quest’anno il numero dei crociferi – letteralmente: portatori di croce – dovrebbe essere superiore a quelli dell’ultimo anno nel quale la processione è stata possibile (2019, poi stop pandemico) ossia pari a 49 elementi.
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Insomma, è ormai tutto pronto per quello che può essere definito il periodo clou francavillese nel corso dell’intero anno, superiore persino a un’altra ricorrenza molto avvertita dalla comunità: le celebrazioni in onore della Madonna della Fontana, patrona e protettrice della cittadina. Sarà come sempre suggestivo e al tempo stesso struggente udire i silenzi dei momenti e i suoni ritmici di battaglino (a scandire le movenze della processione) e trenule, oltre ovviamente allo stridio doloroso delle croci lignee su chianche e asfalto. Quest’anno la processione muoverà dalla chiesa di Santa Chiara o dell’Orazione e Morte un po’ più tardi rispetto al solito: alle 20. Il rientro è previsto per dopo mezzanotte, quasi anzi intorno all’una, quando la processione – dopo il transito in piazza Umberto I – rientrerà nella stessa chiesa della Morte.