Di seguito una nota dell’associazione di studenti “Link” di Lecce:
Con il decreto del 24 marzo 2022 è stato fissato dal Governo un termine fittizio allo stato di emergenza legato alla pandemia da Covid-19. Nella nostra regione il tasso di positivi è in netto aumento, solo l’1 aprile si contano 6.872 nuovi casi su meno di 35.000 tamponi, e 9 decessi. Un altro dato fondamentale riguarda come la provincia di Lecce conti da sola 1.595 casi, seconda solo alla provincia di Bari.
In questo contesto l’Università del Salento, recepito il decreto legislativo del 24 marzo che ancora impone l’obbligo di restare nella propria dimora in caso di positività al Covid-19 fino a esito negativo del tampone, stabilisce che gli esami si svolgano obbligatoriamente e in qualunque caso in presenza, anche per gli studenti che risultino positivi al Covid, a differenza degli altri Atenei pugliesi, come Bari e Foggia.
Diversamente però si stabilisce per il personale docente e ricercatore la possibilità di svolgere le attività a distanza qualora si attestassero casi di positività al Covid.
Anche questa volta l’Università del Salento sceglie di non tutelare gli studenti e le studentesse del nostro Ateneo, nonostante le richieste specifiche avanzate dall’associazione Link Lecce in termini di tutele concrete legate alle disposizioni nazionali: gli studenti infatti, qualora fossero nelle condizioni psicofisiche idonee a svolgere gli esami di profitto, sarebbero di fatto impossibilitati a esercitare il proprio diritto allo studio, a differenza evidentemente di altre categorie della comunità accademica che vedono tutelato il proprio diritto al lavoro.
“In linea con ogni nostra rivendicazione, anche questa volta chiediamo alla nostra Università la tutela indistinta dei diritti di tutte e tutti, garantendo pari opportunità a studenti, docenti e personale tecnico amministrativo – dichiara Laura Perrone, coordinatrice di Link Lecce “Chiediamo che l’Università si prenda la responsabilità di predisporre delle misure transitorie adeguate rispetto allo stato del nostro territorio, cessando definitivamente questi giochi di potere dettati da rapporti verticistici e antidemocratici.”