Si riporta, qui di seguito, una riflessione/sfogo di un cittadino di Oria, il cavalier Franco Arpa, ispettore superiore di polizia in pensione:
“Chi di voi ricorda quando i medici di famiglia aprivano l’ambulatorio all’alba e chiudevano dopo aver “servito” l’ultimo paziente presente? Chi di voi ricorda quando i medici di famiglia erano sempre disponibili e reperibili anche durante le ore serali e notturne?
Negli ultimi 2-3 mesi, ad Oria, circa duemila famiglie stanno subendo vari disagi dovuti al pensionamento del proprio medico di famiglia. Con il cambio si sono verificate varie situazioni negative rispetto al precedente rapporto.
Viene riferito che alcuni dei nuovi medici hanno orari che soddisfano egoisticamente le proprie esigenze, senza tenere conto delle esigenze dei pazienti (lavoratori, lavoratrici, padri e madri).
Ho visto coi miei occhi, sul marciapiede o per strada, nei pressi dei nuovi ambulatori, nella tardissima mattinata o tardo pomeriggio, assembramenti di persone in attesa del proprio turno. Mi riferiscono di apertura di ambulatori alle ore 10:00. Mi riferiscono di medici che svolgono altre attività altrove. Mi riferiscono di medici che non rispondono al telefono. Mi riferiscono che, non a caso, un medico che aveva raggiunto il massimo consentito di assistiti (1575) in pochi giorni ne ha perso circa 50.
Mi riferiscono tante altre cose, sulle quali preferisco sorvolare. È il caso di rimpiangere i tanto cari medici di famiglia di una volta? Personalmente ho un ottimo ricordo del dr. Renato Del Prete, il quale di sovente iniziava a “servire” gli assistiti in vestaglia da notte! Altri tempi! Altre vocazioni!”