Di seguito una nota da parte dell’avvocato Andrea Saracino, anche confratello dell’Immacolata:
Gent.mo Direttore,
la presente vuole essere una lettera aperta alle istituzioni religiose, prima, e civili, poi, da un Confratello che ha la presunzione di rappresentare, in questo momento, l’intera comunità confraternale francavillese e, perchè no, dell’intera comunità civile.
Come noto, sono oramai due anni che non possiamo celebrare i Riti della Settimana Santa, così come, da tempo immemore, siamo abituati a fare.
Diligentemente, negli ultimi due anni, sia come cittadini che come fedeli, abbiamo rispettato rigidamente le restrizioni imposte dal Governo nazionale e dal Vaticano, relativamente alle celebrazioni in generale e a quelle collegate alla Settimana Santa nello specifico.
E’ stato certamente un periodo che ci ha visti più partecipi alla liturgia intesa in senso stretto ma che, nel cuore di chi scrive e penso anche di numerosi altri concittadini, ha lasciato un vuoto, dovuto all’assenza di quelle manifestazioni di fede, patrimonio inestimabile della nostra comunità.
Ebbene, siamo giunti, fortunatamente, ad una fase nuova dell’emergenza sanitaria che porterà, con tutta probabilità, alla revoca dello stato d’emergenza al prossimo 31 Marzo.
Da quanto mi consta, anche il Senato della Repubblica ha dato il via libera alla possibilità di tornare a far svolgere le feste popolari e le manifestazioni culturali di notevole interesse, anche quando si svolgono in modalità itinerante e in forma dinamica (in breve, le processioni).
Assistiamo quotidianamente, inoltre, a solo titolo esemplificativo, a manifestazioni di protesta, dove si verificano importanti assembramenti, che vengono però autorizzate dalle Autorità preposte.
Alla luce di tanto, quindi, ritengo che sia il momento di riprendere con il regolare svolgimento dei Riti della Settimana Santa. Considerato, infine, che le note provenienti dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, portanti le linee guida relative alle celebrazioni della Settimana Santa, sono state pubblicate, per gli scorsi anni, il giorno del Mercoledì delle Ceneri, auspico che, mentre scrivo queste mie considerazioni, le Autorità Vaticane stiano già provvedendo a dare il “via libera” alle celebrazioni cosi come le conosciamo.
Termino questo mio personale “sfogo” ribadendo, ancora una volta, la fondamentale importanza religiosa e culturale che rivestono i nostri Riti della Settimana Santa, troppo spesso definiti da qualcuno come semplice folklore, con l’auspicio che quanto accaduto nei due anni trascorsi non debba mai più accadere.
Andrea Saracino