Nuova vittoria giudiziaria dei risparmiatori nei confronti di Banca Intesa San Paolo (quale società incorporante per fusione Banca Apulia) per la vendita di azioni Veneto Banca.
Il Tribunale di Brindisi (dott.ssa Silvia Nastasia) ha, infatti, accolto, integralmente, la linea difensiva di una risparmiatrice di Francavilla Fontana, associata all’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” e difesa nel processo dall’avv. Emilio Graziuso, condannando l’Istituto di credito al risarcimento del danno pari ad € 81.878,25, oltre interessi.
“Siamo molto soddisfatti – afferma l’avv. Emilio Graziuso, Responsabile Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” – di questa nuova ed importante sentenza con la quale è stato riconosciuto il diritto al risarcimento del danno in favore di un consumatore che aveva investito i risparmi di una vita in azioni della Veneto Banca.
Da quanto appurato dal Tribunale tele investimento è avvenuto senza che al risparmiatore fossero state fornite informazioni precise e dettagliate, come previsto dalla normativa di settore, sulla natura dei titoli acquistati, i rischi ad essi connessi e le modalità di disinvestimento”.
La problematica centrale della vicenda Veneto Banca – fanno sapere dall’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” – per quanto concerne i risparmiatori, è costituita, in molti casi, dalla assenza di informazioni fornite al momento dell’acquisto dei titoli.
Molti risparmiatori, infatti, come stanno accertando, caso per caso, i Tribunali e l’Arbitro per le Controversie Finanziarie avevano investito il proprio denaro nelle azioni Veneto Banca sulla base di assicurazioni sulla sicurezza del titolo e l’assenza del rischio di perdita del capitale.
In realtà le azioni in questione avevano caratteristiche completamente diverse.
Già in passato, con riferimento alla vicenda Veneto Banca, l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” aveva collezionato, per i propri associati, una serie di importanti vittorie sia a livello giudiziale che arbitrale e facendo, quindi, da apripista nella tutela dei risparmiatori coinvolti in questo triste episodio di “risparmio tradito”.
“Ottenendo nel maggio 2020, la prima storica sentenza in Italia che ha condannato la Banca Intesa San Paolo, quale incorporante per fusione Banca Apulia, al risarcimento del danno per la vendita dei titoli Veneto Banca abbiamo visto l’accoglimento integrale della linea difensiva che abbiamo approntato e sulla quale stiamo lavorando quotidianamente dal 2014.
Riteniamo, infatti, – continua l’avv. Emilio Graziuso – che il processo civile, qualora ne sussistano i presupposti, sia la strada più idonea da percorrere per ottenere il risarcimento del danno in favore dei risparmiatori. Ed, al riguardo, i fatti e le sentenze ci stanno dando ragione”.
L’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” continua a nutrire la speranza dell’istituzione di un tavolo di confronto con Banca Intesa San Paolo, quale incorporante per fusione Banca Apulia, volto a dirimere bonariamente le controversie con gli azionisti Veneto Banca.