Il fatto non costituì reato: assolti 14 imprenditori finiti a processo per aver risparmiato sulle tasse

Il fatto non costituisce reato. Con questa formula stati assolti 14 imprenditori, perlopiù di Francavilla Fontana, finiti a processo per aver – secondo l’accusa – compensato indebitamente somme superiori ai 50mila euro dovute al fisco con crediti ritenuti inesistenti. L’ha disposto ieri con propria sentenza la giudice del Tribunale di Brindisi Barbara Nestore.

Gli operatori economici erano seguiti da una professionista francavillese, condannata in abbreviato e per la quale pende l’appello. L’operazione della guardia di finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica, risale al mese di giugno 2017. Le indagini si erano concentrate sui periodi d’imposta 2014, 2015 e 2016, quando gli imputati non avrebbero versato per intero le tasse dovute.

Oltre gli avvisi di conclusione indagini, furono notificati anche diversi provvedimenti di sequestro per equivalente di beni immobili e conti correnti – prima dissequestrati dal Riesame e poi risequestrati per ordine del Gip su richiesta della Procura – ieri tornati nella disponibilità degli intestatari.

La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni. Intanto, gli ex imputati possono tirare un sospiro di sollievo dopo un calvario durato cinque anni.

Di seguito gli avvocati che hanno seguito il caso, sostenuto e ottenuto la dichiarazione l’innocenza dei loro assistiti: Domenico Attanasi, Leonardo Andriulo, Pasquale Annicchiarico, Stefano Epicoco, Francesca Conte, Cataldo Montanaro, Antonietta Rossi, Marcello Di Summa.

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