Droga e micro-telefonini nel carcere di Brindisi: eseguite 12 misure cautelari

Stamane all’alba a Brindisi, Fasano e nelle province di Bari e Caserta, i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Brindisi, coadiuvati nelle fasi di localizzazione ed esecuzione dai carabinieri delle Compagnie di Triggiano, Altamura, Bari San Paolo e Maddaloni, con il supporto del Nucleo cinofili di Modugno (BA), hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare applicativa della misura della custodia in carcere, degli arresti domiciliari e dell’obbligo di dimora, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, nei confronti di dodici individui (uno sottoposto a custodia cautelare in carcere, sei agli arresti domiciliari e cinque all’obbligo di dimora) indagati per la loro attività di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dall’aver commesso i fatti presso un istituto penitenziario.

Il G.I.P. ha condiviso l’impianto accusatorio formulato nella richiesta di misura dal Pubblico Ministero. In particolare, l’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi e condotta dal febbraio 2020 al marzo 2021 dai militari del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Brindisi, con la collaborazione della polizia penitenziaria di Brindisi, trae origine dalle informazioni assunte, proprio dai responsabili della polizia penitenziaria brindisina, circa l’introduzione nella struttura carceraria di telefonini, droga ed altro.

L’indagine si è sviluppata anche con il ricorso ad attività tecniche ed ha consentito di riscontrare chiaramente cinque episodi di spaccio di sostanze stupefacenti a carico di quattro detenuti e otto soggetti esterni alla struttura carceraria. Infatti, sono stati effettuati alcuni riscontri all’interno del carcere che hanno consentito di rinvenire la sostanza stupefacente (cocaina e hashish). Gli stupefacenti erano introdotti nel carcere attraverso “il lancio” dall’esterno ovvero nascosti in plichi/cartoline destinate ai detenuti e opportunamente modificate per nascondervi la sostanza stupefacente. In particolare:

  • il 26 novembre 2020, alcuni soggetti esterni tentarono di introdurre nel carcere tre grammi di hashish, occultati all’interno di una cartolina inserita in una busta destinata ad un detenuto;
  • il 2 e il 24 dicembre 2020, un 30enne di Brindisi lanciò all’interno del carcere, una prima volta, un flacone di shampoo con all’interno cinque grammi di hashish e una seconda volta, un pacchetto di sigarette con all’interno due involucri contenenti otto grammi di hashish e sei grammi di cocaina;
  • il 06 gennaio 2021, un 25enne di Brindisi lanciò all’interno del carcere un pacco con all’interno due microtelefoni cellulari, destinati ai detenuti, e trenta grammi di hashish.
  • Il quinto episodio riguarda invece un 36enne di Fasano, il quale dopo il suo arresto per altra e diversa attività di spaccio, dal carcere impartiva disposizioni all’esterno a due soggetti perché provvedessero, come in effetti avvenuto, al recupero e distribuzione di alcuni panetti di hashish.

È stato altresì accertato, infine, l’uso da parte di numerosi soggetti detenuti nel carcere di Brindisi di numerosi microtelefoni (comprensivi di SIM), introdotti all’interno del carcere mediante “il lancio” dall’esterno ed il successivo recupero da parte di detenuti lavoranti, che hanno poi provveduto alla consegna in favore dei detenuti destinatari. 

A causa dei continui sequestri era stata pianificata l’immissione dei telefonini e della sostanza stupefacente mediante droni, proposito fortunatamente non andato a buon fine.

Ad ulteriore riscontro dell’attività svolta, nel corso delle perquisizioni domiciliari effettuate stamane è stato rinvenuta presso l’abitazione di un indagato di Noicattaro, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, un ingente quantitativo di hashish (tre kg. suddivisi in 30 panetti), e quindi l’uomo è stato anche arrestato in flagranza per quest’altro reato e condotto in carcere.

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