di Eliseo Zanzarelli
Si sa: empatia, comunicazione, trasparenza e, talvolta, rispetto dei ruoli non sono mai stati tra i principali punti di forza dell’Amministrazione comunale di Oria, guidata dalla sindaca Maria Lucia Carone. Salvo che per alcune figure, ovviamente.
L’ultima “trovata” soltanto ieri, quando l’Amministrazione stessa ha inteso smentire con tanto di “rettifica” una notizia del tutto reale pubblicata dallo Strillone. Qualcuno – tra amministratori e simpatizzanti – si è persino affrettato a parlare di fake news, che di questi tempi fa anche chic.
Di cosa si sta parlando? Semplice: della concessione alle persone disabili, in forza di una normativa nazionale di modifica al Codice della Strada, dei parcheggi gratis nelle strisce blu in tutte le giornate dell’anno. Infatti, ad Oria e purtroppo anche in altri centri, fino al 31 dicembre, le persone con invalidità certificata hanno dovuto regolarmente pagare il ticket quando hanno trovato occupati i (pochi) posteggi gialli loro riservati.
La stessa nuova normativa nazionale (decreto legge numero 121 del 10 settembre 2021, convertito nelle legge numero 156 del 9 novembre 2021) che ha introdotto l’obbligo di gratuità in favore delle persone disabili – se, per caso, la si legga – prevede che gli enti locali possano compensare le minori entrate, derivanti dalla gratuità dei parcheggi per le persone disabili, ritoccando le tariffe per la sosta nelle aree a pagamento.
Scrivere, quindi, a caratteri cubitali sin dal titolo del post che “… il Comune potrebbe ritoccare all’insù le tariffe per gli altri utenti della strada” è tecnicamente tutt’altro che una notizia falsa e non verificata.
Se poi l’Amministrazione, grazie alla sollecitazione della stampa, ha deciso di non avere intenzione di aumentare le tariffe, tanto di guadagnato. Sarebbe dovere degli amministratori, in fondo, garantire un’informazione istituzionale puntuale e magari preventiva ai cittadini, senza necessariamente essere pungolati dall’esterno.
Puntualizzazioni a parte, grazie a questa real news e a seguito della polemichetta innescatasi, si è saputo che:
a) le persone disabili vanno tutelate (in realtà, andavano agevolati anche prima che intervenisse il Legislatore);
b) nell’Amministrazione non vi è l’intenzione di ritoccare all’insù, per compensazione, le tariffe.
Al di là di ciò, rimangono delle questioni ancora aperte: nel mese di dicembre 2018, più di 600 cittadini sottoscrissero una petizione popolare – ai sensi dello Statuto comunale – per chiedere due semplici cose: eliminare la sosta a pagamento nei giorni festivi e concedere la sosta gratuita alle persone disabili (in seguito spuntò un’altra proposta, condivisibile, per estendere la gratuità della sosta a donne incinte e neo-mamme).
Sui disabili ci hanno messo una pezza Governo e Parlamento. Sulle altre questioni, finora, silenzio assoluto, senza contare che – sempre secondo lo Statuto – la discussione di quella petizione sarebbe dovuta approdare in Consiglio comunale. Niente di tutto ciò, nonostante l’impegno di rivedere il servizio parcheggi assunto formalmente con l’approvazione di una mozione consiliare. Quell’impegno sì, rivelatosi totalmente fake, falso come una banconota da due euro.