Come sarebbe potuto succedere a chiunque – inutile farsi belli di questi tempi in cui tutto è concesso e poco è per davvero vietato – una collaboratrice e un’ospite di Masseria Palombara sono risultate positive al tampone molecolare. Così ieri, i titolari di Masseria Palombara, per evitare disagi a personale e ospiti, hanno deciso di chiudere tutto. Migliaia di euro andate in fumo in un amen. Laconica la risposta alla richiesta di chiarimenti: “Non si fa impresa sulla pelle della gente; un auto-lockdown che fa male il nostro, ma orientato a far star bene”.
Del resto, non si diventa leader per caso. Non si diventa per caso una delle destinazioni turistiche tra le più ambite del turismo di lusso in Europa.
Contrariamente a chi continua a nascondersi dietro a un dito, mentre amministrazioni e pubblici esercizi tendono a ignorare il problema per non perdere le presenze e i guadagni del momento, mentre privati cittadini e pubblici amministratori continuano a non comunicare dati – personali e no – invocando il baluardo della privacy, Masseria Palombara lo ha ammesso a chiare lettere: “Da noi si è originato un potenziale focolaio, riapriremo quando le condizioni lo consentiranno, nella massima sicurezza per noi e per i nostri ospiti”. In assoluta trasparenza, con la tranquillità che si addice ai leader. Senza nulla da nascondere né da temere. Chapeau.