Così il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Francavilla Fontana Michele Iaia:
“In pieno mandato amministrativo entra nella giunta municipale di Francavilla Fontana Giuseppe Ricchiuti, eletto in consiglio comunale a seguito della sua candidatura a sindaco del M5S.
Ormai non si attende nemmeno più la fine della consiliatura per passare da uno schieramento all’altro, nonostante l’elezione di Ricchiuti fosse stata il risultato di una candidatura tranciante e di un programma sottoposto al giudizio degli elettori come valore distinto ed incontaminato rispetto alle proposte degli altri contendenti.
Invece l’operazione venuta alla luce alcune ore fa, già comunque nell’aria da settimane, è stata eseguita in barba alla sovranità popolare. Si tratta di un’ulteriore dose di anestetizzante che qualcuno intende somministrare ai cittadini, al fine di renderli insensibili persino alle loro stesse scelte al momento del voto.
La politica non può diventare una marmellata insipida.
E qui assistiamo ad un bel rimpasto, con buona pace degli slogan lanciati in piazza dal M5S.
Chi ha votato nel non lontano 2018 per Giuseppe Ricchiuti sindaco e per il Movimento 5 Stelle ha espresso un consenso alternativo alle altre proposte politiche e di governo; consenso che è stato a tutta forza tradito con l’abbraccio all’amministrazione in carica.
Tanto vale ovviamente in senso contrario, ossia per Città Futura, coalizione certamente variegata, ma che con quella formazione si è presentata alle elezioni comunali.
Vale la pena rimarcare che Giuseppe Ricchiuti è seduto in consiglio comunale con i voti conseguiti dalla lista a suo sostegno, non con quelli ricevuti da candidato sindaco.
Al netto della stima personale, che non è in contestazione, il tradimento politico è quindi doppio: il passaggio del rappresentante di un programma politico preciso su un altro fronte e l’uso spericolato dei voti conseguiti con una scelta di campo precisa assunta alle ultime elezioni.
Si può cambiare idea e possono mutare le opinioni e le convinzioni, ma è segno di serietà politica sottoporsi prima al giudizio degli elettori.
In nome del popolo sovrano”.