James Bond si avvicina al tavolo da gioco e sorride, poi si siede con l’aria concentrata. Rialzo dopo rialzo vince una somma incredibile di denaro, con i suoi occhi di ghiaccio che scrutano l’avversario principale, che poi è anche uno dei cattivi della storia. Chi non ricorda la sequenza della sfida a poker di Casinò Royal, uno dei film che hanno consacrato Daniel Craig come 007? Ad aiutarlo in questo processo di conquista del pubblico è stato di certo anche il fatto che il poker è circondato da un’aura di mistero e di carisma, che intriga. Del resto, sono tante le pellicole cinematografiche che parlano del poker o vedono i loro protagonisti seduti intorno al tavolo verde in momenti cruciali. Dipende sicuramente dal fatto che nei secoli il poker ha acquisito un ruolo di tutto rispetto nella cultura pop e spesso l’ha anche plasmata.
L’aura misteriosa dietro un mazzo di carte
Secondo la tradizione prende origine da un gioco francese chiamato Poque, che esisteva già nel Quattrocento e veniva compiuto con un mazzo da 52 carte, proprio come nella versione moderna. Nel passaggio dal vecchio al nuovo continente, il gioco ha cambiato pelle, trascinato nelle avventure della febbre dell’oro, apprezzato nei saloon tra fumo e alcolici, ospitato sulle barche lungo il Mississipi. Nell’immaginario collettivo a giocarlo erano sempre i “duri”, personaggi invincibili, spesso anche un po’ al confine con il malaffare. Gente che fa paura e allo stesso tempo ha fascino, tenebrosi che poi nascondono un cuore tenero. A questa figura del giocatore forte, senza timori, pronto a mettere in palio tutto, si deve forse l’aura di fascino che, epoca dopo epoca, è rimasta anche ai giorni nostri. Quando negli anni Settanta si tenne a Las Vegas la prima edizione del campionato World Series of Poker, i partecipanti avevano ancora quell’aria da superuomini, che aleggia intorno a loro.
Un libro raccoglie le influenze
A confermare come il poker sia da sempre collegato alla cultura pop è anche un libro pubblicato su questo argomento dal giornalista Martin Harris. Il volume racconta la storia del gioco di carte preferito dagli americani, mettendo in luce come il suo fascino sia stato alimento per film, romanzi, sit com. Nel libro si setacciano i fatti sul poker negli Usa (e non solo) ma si raccontano anche le sue ramificazioni, citando come la cultura pop si sia fatta influenzare da questo gioco, che è antico ma continua ad apparire moderno e di certo risulta sempre contemporaneo all’innato desiderio degli uomini di mettesi alla prova e di provare a sentirsi superiori a tutto, persino al fato. Se si vogliono cercare le influenze che il poker ha avuto sulla cutura pop, occorre prepararsi a un lavoro lungo.
L’ossequio di musica, cinema e letteratura
Si può partire dalla musica con canzoni come The Gambler di Kenny Rogers, The Aces of Spades dei Motörhead, The Stranger Song di Leonard Cohen. In ciascuna di esse, il testo fa riferimento al mondo del poker per raccontare sentimenti, atteggiamenti, paure. Anche Lady Gaga, con la sua Poker Face, ha fatto ossequio al mondo del gambling. Passando dalle note alle pellicole, va segnalato che oltre a Hollywood pure Cinecittà ha spesso fatto riferimento al poker e per rendersene conto basta citare film come “Regalo di Natale” di Pupi Avati, “Asso” con Adriano Celentano, la partita al tavolo verde che finisce in modo esilarante di “Continuavano a chiamarlo Trinità” con Bud Spencer e Terence Hill.
Anche i romanzi disegnano eroi con le carte in mano
Il poker ha come scopo ultimo quello di raggiungere la migliore combinazione possibile di carte, oppure far credere di aver la miglior combinazione in mano. Uesto è sicuramente l’aspetto che più affascina del gioco da tavolo. Tuttavia anche i romanzi, tra cui possiamo segnalare quelli di Charles Bukowski o Dick Francis, hanno contribuito ad accecrescere il sentimento cult intorno al poker. Solo qualche assaggio di come il poker abbia influenzato e sia diventato spunto per la cultura popolare in tutte le sue forme. Una delle ultime evoluzioni è quella della piattaforma Twitch, che ha fatto breccia nel cuore dei giovanissimi amanti dei videogiochi e poi, si è dedicata anche al poker on line. In generale, viene da pensare che a rendere così stimolante il poker sia il fatto che permette di sentirsi diversi da ciò che si è, di sognare un mondo più scintillante e felice. Durante il gioco è come se prendesse corpo una dimensione diversa, su cui fantasticare, soprattutto nel momento in cui non si è tanto soddisfatti della propria esistenza. Cosa che accade anche in Puglia, dove secondo una recente ricerca, la qualità della vita non è più così soddisfacente come un tempo. Una buona ragione per pensare di prendere il volo e, almeno con l’immaginazione, vivere esperienze diverse attraverso l’ausilio del computer, del gioco on line e magari della realtà virtuale?