Così il presidente del Consiglio comunale di Francavilla Fontana Domenico Attanasi:
“Ho fatto solo il mio dovere”, con queste parole la giovane infermiera Mina Bungaro ha risposto al mio messaggio di congratulazioni per il salvataggio del giovane studente in arresto cardiaco.
Con semplicità Mina ha espresso la consapevolezza e la dedizione che dedica al suo lavoro quotidiano, ma c’è di più, perché con compostezza ha ribadito un valore prezioso e straordinario che spesso dimentichiamo presi dalla frenesia delle nostre giornate, la bellezza di essere di aiuto al prossimo.
E’ quasi pleonastico che un’operatrice del 118 faccia il proprio lavoro salvando vite umane, ma salvare una vita non è qualcosa che può essere rubricato semplicemente come lavoro.In questi giorni leggo spesso post di gente arrabbiata pronta a ricorrere allo sciopero fiscale – in alcuni casi probabilmente attuato già da tempo immemore – contro una presunta dittatura sanitaria.
Mina e i tanti operatori del servizio sanitario nazionale rappresentano l’altra faccia di questa medaglia che qualcuno vorrebbe solo opaca. Il loro dovere lo fanno quasi sempre in silenzio, spesso in condizioni di precariato, e scivolando rapidamente nell’oblio. Perché una volta superata l’emergenza, piccola o grande che sia, ci si dimentica dei volti e dei nomi di chi ci ha aiutati.
Il loro lavoro è possibile perché quelle tasse, che qualcuno vorrebbe non pagare, ci permettono di avere un sistema sanitario gratuito che opera ogni giorno, tra mille difficoltà, per garantire a tutti il diritto alla salute.
Dietro a questo sistema ci sono storie di donne e uomini che hanno scelto di lottare per la vita e che meritano un giusto riconoscimento.A tutti loro desidero esprimere un sincero ringraziamento e, simbolicamente, intendo rendere omaggio nella prossima seduta del Consiglio Comunale alla nostra concittadina Mina Bungaro che rappresenta l’ultima ambasciatrice di chi lavora e lotta ogni giorno per il benessere collettivo
Al loro dovere deve corrispondere la nostra gratitudine.